PARMA. Avrebbe assistito passivamente alle torture inflitte dal del regime di Jorge Videla: Don Franco Boschi Reverberi, ex cappellano militare a San Rafael, in Sudamerica, ora in ritiro nella sua Sorbolo, in provincia di Parma, è wanted.
A renderlo noto il sito dellInterpol che, come si legge dal Corriere della sera che ha ricostruito la vicenda, lo accusa di crimini contro lumanità.
Il parroco, stando alle testimonianze raccolte dalla Procura di San Rafael, avrebbe assistito alle torture perpetrate da militari ed ex agenti dei servizi segreti del regime di Jorge Videla. I fatti risalgono a oltre a 30 anni fa e il sacerdote, testimoniando in tribunale, ha già avuto modo di respingere le accuse spiegando di non saper nulla di torture e desaparecidos. Ma nuove prove sembrano aver riaperto questo oscuro capitolo della storia argentina, coinvolgendo proprio don Franco.
Da quanto emerge dalla ricostruzione della Procura argentina, il parroco non avrebbe avuto un ruolo attivo, tuttavia avrebbe assistito passivamente alle torture senza denunciarle. A undici anni si trasferì con la famiglia in Sudamerica dove divenne sacerdote e qui, dopo essere stato cappellano militare, avrebbe avuto il ruolo di fiancheggiatore della dittatura militare di Jorge Videla. Per appurare la verità le autorità argentine hanno così chiesto la collaborazione internazionale per arrestare il prete di Sorbolo.
Lui, dalla sua casa proprio dietro la chiesa delpaese, nega: Mai saputo che a San Rafael c’erano torture. Ero cappellano militare, dicevo messa, confessavo. Ho giurato e detto la verità, mai saputo e tanto meno assistito a torture. Contro di lui ci sono i racconti di quattro testimoni che in una deposizione giurata hanno puntato il dito proprio contro il prete. Toccherà alle autorità cercare la verità, mentre don Franco, dalla sua Sorbolo, si dice sereno. “Una montatura, è estraneo alle accuse”, aggiunge il parroco Don Giuseppe Montali.