ROMA. Un dipendente del San Raffaele Portuense è salito sul tetto, si è tagliato un braccio e ha minacciato di lanciarsi nel vuoto.
Protagonista della drammatica protesta un impiegato disperato perché da settembre è senza stipendio.L’impiegato è salito sul tetto mentre centinaia di colleghi erano in strada, davanti al San Raffaele Portuense, per protestare contro i tagli alla sanità. Non può più pagare laffitto di casa né affrontare le spese quotidiane, spiega l’Ugl in una nota dando notizia del tentativo di suicidio.
Per fortuna – prosegue il sindacato -, dopo essere stato medicato e tranquillizzato dai colleghi e dopo aver parlato con i vertici aziendali, ha deciso di scendere. Il drammatico gesto del dipendente ha spinto il segretario dellUgl Sanità Roma e Lazio, Antonio Cuozzo, e la responsabile Ugl Sanità San Raffaele Portuense, Simona Rossi, a chiedere un confronto immediato al commissario straordinario Enrico Bondi.
“Se padri e madri di famiglia scelgono questa strada per chiedere semplicemente dignità – sottolineano i sindacalisti – le istituzioni, locali e nazionali, dovrebbero interrogarsi sulle gravi mancanze di cui sono responsabili sul piano del dialogo e dellazione. Non si può restare a guardare mentre i diritti alla salute e al lavoro dei cittadini del Lazio vengono calpestati.
Intanto, la giunta Capitolina ha concesso sei mesi in più per pagare lImu ai 1.800 dipendenti dell’Idi e del San Carlo di Nancy da oltre quattro mesi senza stipendio. È un segnale importante – ha sottolineato il sindaco Gianni Alemanno – che deve rappresentare la spinta a sostenere tutti i lavoratori della sanità, sia pubblica che privata.