ROMA. Cè anche un ingegnere italiano tra i tre tecnici rapiti lunedì in Siria. Mario Belluomo, tecnico di Catania che lavora nell’acciaieria Hmisho, a Latakia, è stato sequestrato nella zona di Tartus, dove risiedeva, città costiera a Nord di Damasco.
Luomo è stato rapito insieme a due colleghi, forse di nazionalità russa. In tutti questi casi l’incolumità del connazionale è la nostra priorità assoluta ed è indispensabile tenere il massimo riserbo: stiamo lavorando con il massimo impegno, ha detto il ministro Giulio Terzi che sta seguendo personalmente, attraverso l’Unità di crisi, il caso del tecnico italiano rapito.
Anche in questo caso, in raccordo con tutte le strutture dello Stato coinvolte, stiamo lavorando con il massimo impegno e con la stessa dedizione con cui le nostre Ambasciate e Consolati quotidianamente prestano assistenza ai connazionali in difficoltà, anche in regioni e situazioni a rischio, precisa il capo della diplomazia italiana secondo quanto si apprende dalla Farnesina.
Dal novembre 2011 l’azione del Governo, di tutte le sue strutture ed in particolare dell’Unita di Crisi della Farnesina ha condotto alla liberazione di 27 cittadini italiani rapiti all’ estero: ricordo – prosegue il ministro – che due di questi furono rapiti proprio in Siria e lo scorso 29 luglio sono rientrati in Italia, grazie all’intenso lavoro e alla stretta collaborazione di tutti gli organi dello Stato.
Il ministro ha precisato che la Farnesina è in stretto contatto con i familiari dellingegnere.