Il Santuario francescano di San Salvatore da Horta

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Ha ospitato per due giorni un evento promosso dalla Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Orta di Atella e il Santuario Francescano, in piazza San Salvatore.

Nonostante fosse noto in tutto l’agro per la sua bellezza, ha continuato a stupire i tanti visitatori che nella due giorni si sono recati nel percorso sul “femminicidio” che è stato creato all’interno del chiostro del convento. Il Santuario diocesano francescano di San Salvatore da Horta ha avuto origine probabilmente verso il 1580 grazie alla principessa Belmonte, guarita per il tramite di San Salvatore da Horta, da una paralisi alle gambe; ella, per gratitudine, sostenne le spese di fabbrica di quello che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere un piccolo convento con annessa la chiesa.

La chiesa fu pronta nel 1669 e il convento fu ultimato nel 1682. Il chiostro, al pian terreno del convento, è di forma quadrangolare, munito di arcate a tutto sesto retto su pilastri con vasca al centro e giardinetti adorni di fiori e arbusti. Il chiostro contiene diverse opere d’arte degne di nota, tra le quali la maggiore attrattiva è un affresco di una Madonna trecentesca di stampo Cimabuano.

L’immagine, deteriorata dal tempo, è stata di recente restaurata dai segni che ne offuscavano la originale bellezza. Le passate generazioni usavano accendere il fuoco davanti a questa icona, e anche l’ornamentazione ‘a grottesche’ della volta è stata danneggiata dal fumo.

Il soffitto del chiostro ha una densa vegetazione di ‘grottesche’ tra le quali spiccano puttini e geni giocherelloni che sembrano cogliere tutta la bellezza dell’attimo presente, con il contorno di spiragli di cielo che richiamano le aspirazioni dei santi effigiati negli ovali. Nelle lunette sono riprodotti 26 episodi relativi alla vita di San Salvatore.

L’autore di questa epopea pittorica è ignoto, ma gli affreschi risalgono alla seconda metà del secolo XVII per iniziativa del superiore Padre Alberto De Masi. Oggi il ciclo pittorico è in cattive condizioni a causa della caduta dell’intonaco e dell’appannarsi del colore.

E’ da notare qualche intervento per ravvivarne i colori in prossimità dell’affresco della Madonna degli Angeli, ma l’ambulacro sud è ancora rovinato dai guasti prodotti dal fumo. Il chiostro conserva anche una meridiana pitturata sul muro nel 1896 dal Padre Pietro d’Aversa. Il chiostro ha le carte in regola per figurare tra le opere d’arte del nostro territorio degne di essere ammirate.

E’ urgente però rivalutarlo attraverso una meticolosa opera di recupero ed è per questo che sono ben accetti eventi culturali e/o religiosi che portino ad ammirare la bellezza e la serenità di questo luogo affinché se ne parli ancora di più e affinché questo patrimonio abbia i giusti onori e gratificazioni che merita.

La commissione per le pari opportunità ci tiene a ringraziare i frati Francescani per l’accoglienza, la pazienza e la presenza morale e fisica di queste giornate sottolineando la vicinanza a loro e all’intera struttura, fiore all’occhiello della cittadina.

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