SANT’ARPINO. La Pro Loco di SantArpino, con una lettera protocollata nella giornata di venerdì, interviene sulla vicenda che ha portato alla revoca del patrocinio da parte dellamministrazione comunale alla manifestazione in onore diLuciano De Crescenzo svoltasi lo scorso otto dicembre.
La querelle è nata con il provvedimento adottato dallesecutivo cittadino, in quanto nel manifesto che promuoveva levento era presente, come sponsor, il logo di unazienda che, secondo il sodalizio, non era gradita agli amministratori santarpinesi.
Ecco il testo integrale della missiva firmata, a nome dellintero direttivo della Pro Loco, dal presidenteAldo Pezzella,ed inviata al sindaco,Eugenio Di Santo,ed allassessore alla cultura,Giuseppe Lettera.
Signor Sindaco, signor assessore, dopo aver preso visione della delibera di giunta con la quale revocate il patrocinio alla presentazione del libro dello scrittore e filosofo Luciano De Crescenzo una profonda amarezza ha pervaso il nostro animo di operatori culturali in quanto riteniamo che la cultura sia un luogo di confronto ove la polemica politica rimane fuori dalla porta.
La bella manifestazione da voi tenuta in onore del professore Giuseppe Limone avrebbe dovuto trasmettere questa dimensione educativa a tutti, invece prendiamo atto che così non è stato. Noi in data 14 dicembre abbiamo inviato un’articolata missiva con la quale oltre ad esprimere il nostro dissenso abbiamo documentato i passi compiuti per l’organizzazione dell’incontro con De Crescenzo e dato piena disponibilità al confronto.
In nostra risposta voi, invece, in pari data, avete dato vita ad un atto deliberativo di pura prepotenza senza tenere conto delle nostre articolate motivazioni e della nostra disponibilità offerta nella missiva di cui sopra. La nostra amarezza è resa ancora più grande dalla constatazione chemainella storia repubblicana di questo comune, dal 1946 ad oggi, si era verificata la revoca di un patrocinio ad una manifestazione culturale: per trovare un’aberrazione simile bisogna forse cercare negli archivi del podestà di Atella di Napoli. La revoca di un patrocinio si attua solo di fronte a casi molto gravi e non certo per la presenza di uno sponsor inviso politicamente al sindaco pro tempore.
Le associazioni di volontariato come la nostra, per concretizzare idee e progetti devono per forza far ricorso al generoso contributo degli sponsor. Ritenere che la presenza di uno sponsor possa orientare politicamente è un ragionamento che offende l’intelligenza delle persone che partecipano ad una manifestazione culturale, è come ritenere che tutti i presenti alla manifestazione in onore di Giuseppe Limone voteranno poi per Di Santo e Lettera. A molti la vostra assenza di fronte ad un ospite anziano e ad un monumento vivente della cultura filosofica italiana, è apparsa un gesto di “scostumatezza” da parte di amministratori pubblici che invece devono praticare l’ospitalità come una regola deontologica ineludibile.
Noi ci abbiamo messo tutto il nostro per fare di Sant’Arpino “l’Atene della Cultura” nel rispetto di quanto insegnato da Giuseppe Limone (il tutto senza gravare sulle casse pubbliche), voi invece ci avete messo tutto il vostro per rovinare la festa ad un Filosofo che insegna al mondo intero amore per la cultura.
A nostro giudizio, inoltre, la delibera è chiaramente illegittima in quanto una revoca di patrocinio fatta con manifestazione già avvenuta è inammissibile ed è un caso unico nella storia del diritto amministrativo italiano. Per di più nessuna legge italiana vieta la presenza di uno sponsor privato in iniziative istituzionali patrocinate dall’ente pubblico e non a caso deliberate senza citare alcun riferimento normativo. Del resto sono tante le iniziative da voi patrocinate con la presenza di sponsor privati. Tanto è vero chein questi giorni si stanno svolgendo iniziative patrocinate dalla vostra amministrazione con sponsor, fra i quali figura anche quello stesso per cui ci avete revocato il patrocinio.
In altri termini, questa vostra delibera si chiama discriminazione ai danni della Pro Loco!Infine vi facciamo notare che nella mail inviata dall’assessore in data 7 dicembre si dice che la delibera era stata già adottata (falso!)e che il motivo (vero!)della revoca era dovuta al fatto che lo sponsor presente sotto le locandine “…è legalmente rappresentato dal competitor dell’attuale sindaco in carica per le prossime elezioni amministrative”, cosa che invece non avete avuto il coraggio di ripetere e scrivere nella delibera di revoca del giorno 14. Dunque illegittimità e discriminazione sono le caratteristiche del vostro deliberato. Per amore della storia vi rammentiamo che l’attuale sindaco pro tempore, quando era candidato sindaco ha sponsorizzato, in veste di imprenditore, diverse manifestazioni culturali.
Poiché non abbiamo paura delle prepotenze né tantomeno ci riteniamo vostri sudditi, per il rispetto che dobbiamo a noi stessi, vi rinnoviamo la nostra protesta ribadendo nel contempo che,nonostante la prepotenza subita, continueremo ad operare con l’unico fine che ci appassiona e ci interessa ovvero quello di valorizzare il territorio con la speranza che questo nobile obiettivo sia la meta alta che accomuni amministratori ed amministrati. Distinti saluti.