TEVEROLA. La salute è un diritto per tutti?. E questo linterrogativo che tutti si sono posti dopo lincontro che il presidente Emilio Paone ha tenuto presso listituto aversano.
Il Liceo Scientifico Statale “Giancarlo Siani” incontra l’AISSt – Associazione Italiana Sindrome di Stargardt – rappresentata dal presidente nazionale Emilio Paone, affetto da questa patologia. A introdurre levento, la proiezione di un cortometraggio: Un fiore di zafferano che, in modo sintetico e incisivo,illustra i sintomi di questa malattia, ma in particolar racconta la vita diuturna di quanti sono affetti da questa malattia considerata rara.
Gli studenti del Siani, attenti e partecipi all’incontro, hanno saputo ben comprendere le parole del presidente che, oltre adesporrein modo semplice e dettagliato laspetto scientifico della malattia, ha tenuto una lezione di etica morale coadiuvato dalla moglie,nonché socia dell’associazione, professoressa Teresa Maria Orabona. Parole forti e accurate che hanno scaturito tra i presenti, docenti e studenti, un sentimento di riscatto e tanta solidarietà; parole che non hanno solo commosso matrasmesso un senso di volontà e di un forte impegno sociale come da tempo lassociazione è impegnata: Affacciarsi e guardare la realtà in tutte le sue sfaccettature, cambiare e credere attraverso la solidarietà, perché per essere felici con se stessi bisogna aiutare il prossimo, è il messaggio che lospite deccezione ha voluto lanciare a tutti i convenuti.
A fine evento Emilio Paone ha voluto ringraziare lintero corpo docente nonché il dirigente scolastico Dolores Russo e tutti gli studenti che, attraverso il loro rappresentate Alfonso Fattore, hanno così commentato lincontro: Un ringraziamento a quanti si sono prodigati ed hanno partecipato a quest’iniziativa che vuole confermare ancora una volta il nostro impegno nel promuovere iniziative che aiutino i portatori di questa e di altre malattie, ed i loro familiari ad affrontare meglio le patologie e sensibilizzare lopinione pubblica sui problemi ad essa legati.La solidarietà e l’amore di ciascuno a volte producono miracoli che la scienza e la medicina non immaginano neppure.