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AVERSA. Da alcuni articoli pubblicati dalla stampa locale, si pone in evidenza una querelle che a mio modesto avviso, non fa bene a nessuno.
Al riguardo, mi corre lobbligo soffermarmi su quelle che sono state le reali e faticose vicende che hanno portato, finalmente, sabato 22 dicembre scorso ad aprire alla cittadinanza il Parco Grassia. Per meglio analizzare la fattispecie che ci occupa, dobbiamo fare un passo indietro e risalire alla delibera di giunta comunale numero 381 del 2 ottobre 2008, avente ad oggetto lavori di riqualificazione dello standard comunale di via Atellana. Ebbene, a distanza di tre lunghi anni, e precisamente nellanno 2011, esattamente in data 3 maggio, protocollavo uninterrogazione avente numero di protocollo 14762, allallora sindaco di Aversa. Interrogazione, afferente entrambe le aree standard finanziate dal programma Urban Italia, cioè sia quella di via Atellana che quella di via Giordano. Tale interrogazione, posta allordine del giorno veniva successivamente discussa in data del 26 maggio 2011. In quella sede, sottolineavo altresì, che per entrambe le aree erano state impegnate ben oltre 250mila euro concessi al Comune di Aversa dal programma Urban Italia. Pertanto, chiedevo allex sindaco di sapere: Come mai unarea completamente arredata addirittura anche dotata di telecamere di sicurezza veniva lasciata chiusa e laltra invece no. Addirittura mi spingevo oltre chiedendo a verbale chi avesse effettuato il collaudo del complesso autorizzando il pagamento correlativo di unopera pubblica che non era stata completata. Risultava, altresì, che nonostante la non apertura al pubblico la struttura di Via Atellana era di facile accesso da parte di chiunque: chi ci portava a spasso i cani, chi andava a fare footing, insomma chiunque poteva entrare ed uscire a proprio piacimento. Ciò posto, lAmministrazione Sagliocco, unitamente allassessore Migliaccio, ed alcuni validi volontari, hanno davvero fatto i salti mortali per dare alla cittadinanza quel polmone di verde tanto atteso e sollecitato dalla Città. Pertanto, questa diatriba mediatica, che si è innescata quasi come se si volesse, da parte di qualcuno, cercare un ago in un pagliaio, è identificabile come una strumentalizzazione abnorme e pretestuosa. In quanto, la struttura è stata aperta dallAmministrazione Sagliocco con poche migliaia di euro, che hanno reso larea fruibile ed accessibile ai cittadini. Adesso non mi è chiaro, rivolgendomi direttamente a quei cari amici che, anni addietro, compulsavano anche mio tramite, la vecchia amministrazione affinché aprisse i battenti larea di via Atellana e oggi, invece, per converso, gli stessi amici (di un tempo) che avevano lobiettivo di dare un servizio in più alla Città, sembrano che non siano contenti che larea di via Atellana, nonostante qualche incongruenza sia stata finalmente inaugurata e consegnata alla Città. Mi rendo altresì, conto che alcuni dettagli, anche se importanti, devono essere ancora messi a regime: ma sarà cura e impegno dellAmministrazione e dellAssessore Migliaccio (che non sta a me difendere) porre in essere tutte le iniziative con gli strumenti idonei, affinché larea in questione sia implementata con servizi integrativi nella sua intera funzionalità. Concedendo per leffetto larea di via Atellana alla cittadinanza che da troppi anni aspettava. In ultimo, e non per questo meno importante, auspico una sinergia, un confronto leale, onesto e civile da parte di tutti senza strumentalizzazioni e /o allusioni nellinteresse esclusivo della Città. Rosario Capasso – capogruppo consiliare Noi Aversani