AVERSA. Folla delle grandi occasioni quella presente nella sala della pinacoteca del Seminario Vescovile di Aversa per la presentazione del libro di Nicola De Chiara sul Podestà Andreozzi.
Parlamentari, assessori, consiglieri, intellettuali, imprenditori e tanta gente comune ad ascoltare uno spaccato di storia aversana poco nota, anche se vicina a noi, tanto che ci sono ancora testimoni diretti come lavvocato Enrico Magliulo.
Il libro in questione è Il podestà Andreozzi. Luomo che salvò Aversa scritto dallamico Nicola con lo scopo di fare luce sugli episodi avvenuti a cavallo fra il 25 luglio e la liberazione da parte degli alleati della città (il 4 ottobre) del 1943 e sugli anni successivi.
Attraverso documenti dellepoca e testimonianze raccolte da Giovanni Motti, quarantanni fa (Andreozzi è morto nel 1973), oltre a colloqui con persone presenti allepoca, De Chiara ricostruisce la controversa vicenda del podestà Andreozzi, fascista amico di Mussolini insignito di tre medaglie dargento, ma allontanato dal partito dopo le critiche rivolte dopo il delitto Matteotti e poi di nuovo alla guida della città sia negli ultimi scampoli del fascismo che negli anni della presenza alleata. Contro di lui gli antifascisti aversani che pretendevano che la nomina del nuovo sindaco dovesse toccare al loro leader locale.
Per Andreozzi lignobile accusa di collaborazionismo e un processo che si concluse con il proscioglimento del Podestà.Sabato pomeriggio, oltre agli interventi di rito con i saluti del rettore del Seminario Vescovile, don Stefano Rega, del console del Touring Club di Aversa, Sergio DOttone, del vice presidente dellAssociazione della Stampa Aversana, Michele Docimo ed il direttore di NerosuBianco, Giuseppe Lettieri, la presentazione del libro ad opera di Geppino De Angelis e Filomena Di Sarno, decano dei giornalisti aversani, il primo, e studiosa di Storia Aversana, la seconda, quasi a rappresentare le due grandi anime dellautore, quella giornalistica e quella di studioso di cose patrie; le letture di Luigi Crimaco, direttore del Museo Civico ed Archeologico di Mondragone. Il tutto sotto il coordinamento di Vito Faenza, presidente dellassociazione della Stampa di Aversa.
A prendere la parola anche il senatore Pasquale Giuliano e lex sindaco Mimmo Ciaramella, di cui De Chiara è stato per 10 anni (salvo una breve parentesi) assessore alla cultura e anche vice. In sala, tra gli altri, presenti numerosi assessori e consiglieri comunali, tra cui Stefano Di Grazia, diversi storici aversani quali Antonio Marino e Lello Moscia, giornalisti, imprenditori quali Generoso Marrandino e Giovanni Spezzaferri e, soprattutto tantissima gente comune, che ha occupato anche i posti in piedi nella gremitissima sala. Per la cronaca, spiccava lassenza del sindaco Giuseppe Sagliocco e dellassessore alla cultura Nicla Virgilio.