Elezioni, “impresentabili” e “blindati”: i quesiti di un lettore

di Antonio Arduino

 AVERSA. Ultime ore per la formazione delle liste dei candidati alle politiche del 24 e 25 febbraio. Tra interviste e dibattiti televisivi gli elettori sono bombardati da dubbi che esprimono anche via mail.

Così c’è chi ci domanda perché parlamentari uscenti sotto indagine che si sono sempre dichiarati innocenti vittime di persecuzioni politiche e complotti creati ad arte per screditarli pretendano un posto sicuro per nascondersi dietro lo scudo dell’immunità, respinta, cancellata, non accettata da chi come Enzo Tortora sapeva di essere innocente ed intendeva dimostrarlo mettendosi in gioco in un’aula di tribunale, pur essendo ben consapevole di quello che sarebbe accaduto in caso di condanna dato che in prigione ci era finito davvero. C’è chi ci chiede perché si siano fatte le politiche nel Pd se, poi, gli sconfitti hanno gridato all’imbroglio, ignorando l’esempio dato da Renzi che ha accettato senza fiatare l’esito del confronto con Bersani.

C’è chi ci chiede quale sarà il ruolo dei ‘grillini’ in Parlamento dal momento che non intendono dare sostegno a nessuno. Saranno l’ago della bilancia decidendo al momento o saranno davvero il seme del cambiamento di rotta che può nascere solo modificando il sistema partendo da dentro?

Noi non abbiamo le risposte ma forse tra i lettori c’è chi queste risposte le ha ed è capace di darne anche a Paolo R. che, in una mail trasmessa al nostro indirizzo, pone due quesiti che riportiamo integralmente perché riteniamo che eventuali risposte potrebbero davvero servire a chiarire le idee a chi oggi afferma di voler disertare le urne.

“Caro Direttore – scrive Paolo – leggere di ‘impresentabili’, di candidati destinati ad essere eletti sicuri e di alcuni candidati scelti tra la società civile aversana spinge me elettore, conoscitore solo delle schermaglie politiche messe in onda in tv, a porre delle domande le cui risposte potrebbero farmi decidere se andare in cabina elettorale e per chi votare.

La prima è legata alla scelta del Pd fatta nei confronti del consigliere regionale Nicola Caputo, definito dai media ‘impresentabile’. La definizione mi obbliga a chiedere come sia possibile che una stessa persona come candidato al Parlamento, dove dovrebbe rappresentare il territorio che lo elegge, sia impresentabile ma possa rappresentare quello stesso territorio nel consiglio regionale? Se la persona è la stessa mi chiedo come sia possibile che non sia idonea a sedere nel parlamento nazionale ma possa sedere in quello regionale?

Circa le nomine di candidati che saranno eletti senza battere colpo mi lascia perplesso leggere del ginecologo Lucio Romano che è già dato come senatore solo per avere accettato di essere inserito in una lista dove gli hanno regalato il secondo posto, ovvero elezione certa. Senza nulla togliere alle capacità professionali, mi chiedo quali siano i meriti politici che hanno dato diritto a Romano a una nomina che lo porterà in senato senza doversi sottoporre alla valutazione degli elettori? Nessuno mette in dubbio l’impegno sociale del ginecologo, che è il presidente del ‘Movimento per la Vita’, ma un territorio non può accettare di essere rappresentato da chi non solo non si è mai speso per il territorio ma non ha mai voluto essere valutato dall’elettorato, rifiutando di fare politica attiva quando gli è stata offerta la nomina a candidato sindaco, per la quale avrebbe dovuto mettersi in gioco, però ha accettato di cominciare a fare politica quando gli è stata offerta la possibilità di entrare a botta sicura nei meccanismi di governo come è accaduto quando è stato nominato assessore e come accadrà con la nomina a senatore. Grazie. Paolo R.”.

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