Salerno, la Dia sequestra cinque aziende: imprenditore ai domiciliari

di Redazione

 SALERNO. La Direzione Investigativa Antimafia di Salerno ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e di sequestro preventivo di cinque aziende, emessa dal gip del Tribunale di Salerno nei confronti di Francesco Marrazzo, 54 anni, …

… imprenditore edile già impegnato anche nei lavori di costruzione di piazza della Libertà, a Salerno. Le difficili e certosine indagini hanno preso avvio a seguito dell’emissione da parte del prefetto di Salerno nell’anno 2006 di un provvedimento interdittivo antimafia e nell’anno 2008 dall’avvio di un procedimento di prevenzione.

“Gli accertamenti investigativi condotti dalla Dia – si legge in una nota – hanno permesso di accertare attraverso una serie di prove incontrovertibili (intercettazioni telefoniche ed ambientali, attività di osservazione presso i cantieri aperti, analisi documentali, dichiarazioni di collaboratori di giustizia) la volontà di Marazzo, imprenditore operante nell’agro nocerino-sarnese, che da tempo si legava ai vari gruppi criminali di riferimento territoriale ove doveva intraprendere lavori edili (soprattutto sotto forma di sub appalti), di creare mirate schermature societarie, finalizzate alla sottrazione dei beni aziendali di proprietà ad un eventuale sequestro di prevenzione patrimoniale”.

In particolare, continua la nota della Dia, “è emerso che dopo l’emissione dell’interdittiva antimafia nel 2006 a carico della Torretta Cave snc corrente a S.Egidio Montalbino e a Pagani, la stessa continuasse, di fatto, a lavorare nel settore dei pubblici appalti attraverso la Mar.Sal. srl del figlio di Marazzo e la Ge.Pa. di Pagani, ditte fittiziamente intestate a famigliari di Marrazzo e pur sempre a quest’ultimo riconducibili. Sottoposte ad un provvedimento interdittivo antimafia anche queste due ultime società dal parte del Prefetto di Salerno nel dicembre 2010 e, quindi, revocate dal Comune di Salerno le autorizzazioni rilasciate per lavori in subappalto nel cantiere di Piazza della Libertà, la schermatura si protraeva ulteriormente attraverso l’utilizzo della Ena Costruzioni srl con sede a Poggiomarino (Napoli) e la Co.Ge, ditta individuale di Pagani. Il tutto finalizzato a mantenere i sub appalti ottenuti dalla Esa Costruzioni spa sul cantiere della piazza di Salerno e nel Comune di Nocera Inferiore. Ciòavrebbe garantito, in ogni caso, anche la fornitura del calcestruzzo attraverso un’ulteriore società di famiglia, ossia la Calcestruzzi Torretta srl di Pagani”.

In sintesi, conclude la Dia, “Marrazzo Francesco, già indagato per reati di camorra ed il figlio, attraverso familiari e personaggi di fiducia, dall’anno 2006 hanno continuato a gestire lavori in subappalto, ottenendo commesse per lavori pari almeno ad 850mila euro, eludendo le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale e continuando così a percepire i profitti delle imprese di famiglia nonché salvaguardando il proprio patrimonio”.

Nei confronti del principale artefice dell’interposizione fittizia e delle cinque citate società “schermo” coinvolte, il cui patrimonio si aggira intorno ai 2 milioni di euro, sono state applicate misure cautelari personali e reali contestualmente eseguite in provincia di Salerno e Napoli.

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