Generazione Futuro, bilancio positivo. Bracciano: “Fieri e non presuntuosi”

di Emma Zampella

alfonso bracciano e gianmario marinielloCARINARO. Generazione Futuro traccia un bilancio delle attività svolte nell’anno appena trascorso: il risultato è decisamente positivo.

Nell’incontro avvenuto lunedì 14 gennaio, è stato delineato, oltre alla definizione del bilancio, un programma, ancora da arricchire, con le attività che si svolgeranno a breve. L’incontro è stato propizio anche per riconfermare il direttivo composto ancora una volta da Giuseppe Picone, Nicola Mauro Barbato, Francesco Picone, Pasquale Picone e Alfonso Bracciano.

Le iniziative svolte nel corso del 2012 sono state tante e hanno visto la numerose partecipazione dei giovani carinaresi. Tra le attività messe a punto molte riguardano eventi a carattere culturale e storico, come la celebrazione della Shoa o la commemorazione delle Foibe, altri invece a carattere sociale come il flash mob di qualche mese fa o le manifestazioni di solidarietà come la marcia per la legalità e la raccolta fondi per i terremotati dell’Emilia Romagna.

Particolare attenzione è stata rivolta a progetti che potessero avvicinare la componente giovanile al mondo della politica, come i corsi di formazione, a cadenza settimanale, duranti i quali sono stati sviscerati numerosi argomenti riguardanti anche problematiche legate al territorio, come l’ampliamento del cimitero o il dibattito circa il nuovo piano regolatore. Altri incontri invece hanno maturato una maggiore consapevolezza politica nazionale, definendo uno spirito comune.

La soddisfazione dei membri di Fli è tanta e in particolar modo Bracciano ci tiene a sottolineare che la sezione di Generazione Futuro per il prossimo anno si sente motivata a rinnovare il proprio impegno “nel partecipare attivamente alla crescita del nostro paese e al ricambio generazionale tanto citato ma poco attuato”.

Quindi Bracciano evidenzia come sia “indispensabile proporre un rinnovamento non solo di valori ma anche generazionali. Ad oggi i giovani son chiamati ad un compito arduo e difficile. Innanzitutto dobbiamo smettere di lamentarci e lagnarci ma iniziare a giocare la nostra partita all’interno della politica. Non dobbiamo permettere che i vecchi ci impediscano di vincere ma addirittura di partecipare. Dobbiamo avere il coraggio e laddove lo spazio non esista, crearlo, prenderlo. Le promesse non mantenute, gli scandali, l’opportunismo, i giochi di potere. queste sono le ragioni per le quali regna lo scetticismo tra le nuove generazioni che sono diventate il soggetto escluso dalla politica”.

Bracciano conclude: “E’ necessario, invece, un tipo d’educazione completamente diverso, che abitui le persone, fin dai primi anni della propria vita, a porsi in relazione con gli altri. Questo è certamente un primo passo per far comprendere, in seguito, l’importanza della politica come strumento di aiuto alla collettività. Devono essere i giovani a cambiare la politica, e non la politica a cambiare i giovani.Mi auguro che non prendiate queste mie dichiarazioni come atto di presunzione, ma che valutiate e capiate bene che in ballo c’è il nostro futuro”.

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