BAMAKO. Una colonna di carri armati francesi provenienti dalla Costa d’Avorio, dove un contingente transalpino è impegnato nella missione di peacekeeping Licorne, ha raggiunto Bamako, capitale del Mali.
Lo riferisce lesercito francese durante il quarto giorno di intervento militare in Mali per rallentare lavanzata degli integralisti islamici e attaccare le basi di ribelli che avevano preso il controllo del nord del Paese, diventato indipendente 53 anni fa, e dove vivono seimila civili francesi.
Domenica i ribelli jihadisti sono stati costretti ad abbandonare Gao, che era diventata il cuore strategico della rivolta degli integralisti, i quali avevano cacciato anche le milizie tuareg, fino ad allora alleate, e imposto la sharia, la legge islamica.
Al fianco dei francesi e delle truppe regolari del Mali lEcowas, la Comunità economica dellAfrica occidentale, la Nigeria, il Niger, Burkina Faso, Senegal, Benin e Togo manderanno cinquecento uomini ciascuno. Seicento soldati è limpegno della Nigeria. Dall’Europa la Francia ha ricevuto il sostegno della Gran Bretagna, che ha messo a disposizione i suoi aerei di trasporto, mentre gli Usa procedono dietro le quinte fornendo droni, basi e aerei da bombardamento.
La Francia è abbastanza fiduciosa sul fatto che i Paesi arabi del Golfo sosterranno lintervento militare in Mali, fornendo materiali o finanziamenti. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, durante una visita negli Emirati Arabi Uniti. Il ministro ha escluso che la presenza militare transalpina in Maghreb possa in qualche modo far aumentare i reclutamenti di Al Qaida nella regione.
Intanto, Parigi teme ritorsioni in casa:presidi di polizia e controlli sono stati potenziati nella capitale e nelle stazioni della metropolitana, vicino ai monumenti ed edifici pubblici. L’allarme è scattato soprattutto dopo che gruppi di jihadisti basati nel nord del Mali, le cui posizioni sono sotto attacco dalle forze francesi, hanno annunciato che colpiranno il “cuore della Francia”.