TEL AVIV. Sono almeno dieci le persone ferite nel grave attentato avvenuto giovedì mattina davanti alla sede del ministero della Difesa a Tel Aviv.
Tra questi nessuno sarebbe in gravi condizioni. Sembra si sia trattato di un ordigno collocato sotto un’automobile e la polizia propende al momento per la pista di un atto di criminalità comune non collegato con matrici terroristiche palestinesi.
La polizia d’Israele è da anni impegnata in una massiccia lotta al crimine organizzato presente nel Paese, tanto da aver istituito una speciale task force, l’unità 443, dedicata a debellare le attività mafiose attive sul territorio. Dai primi rilievi, sembra si tratti di un regolamento di conti, ha detto Micky Rosenfeld, portavoce della polizia israeliana.
Secondo gli investigatori l’attacco è un attentato alla vita di Nissim Alperon, fratello di Yaakov, il noto boss israeliano morto nel 2008 ed ex leader della criminalità organizzata nello stato ebraico.
Nissim Alperon è già sfuggito in passato ad almeno sette tentativi di omicidio, tra cui il più recente registrato a giugno nel quartiere Ramat Gan, sempre a Tel Aviv.