Bagnasco: “Paese stanco di populismi”

di Redazione

 ROMA. Il cardinale Angelo Bagnasco critica il ”professionismo” delle fasi preelettorali che contrasta con la ”flemma di altri frangenti”, ricorda che il ”Paese è stanco di populismi e reticenze” da qualsiasi parte e di una “politica volta a arricchimento personale”.

La Chiesa, ricorda citando il Papa, non fa politica. Ma neppure rinuncia alla giustizia. Bagnasco denuncia che ”la condizione di indigenza” del Paese ”è sotto gli occhi di chi vuol vedere” e ”si va obiettivamente allargando”.

”Scongiurato il baratro – afferma – è il momento decisivo e irrimandabile per il rilancio”. Preoccupa il presidente Cei la ”disoccupazione giovanile” epidemica. “La biopolitica è ormai una frontiera immancabile di qualsiasi programma”, aggiunge Bagnasco al “parlamentino” della Cei, osservando che “non ha senso nascondere gli argomenti, riconoscendo invece cittadinanza elettorale solo all’economia, in quanto fenomeno che obiettivamente brucia”.

“Quando la Chiesa si interessa dell’inizio o della fine dalla vita – spiega – lo fa anche per salvaguardare il durante, perché le sta a cuore tutto l’uomo,la cui dignità non è a corrente alternata”.

E non si può ignorare, dice il presidente dei vescovi, la “questione sociale in Italia e in Europa”, la “disoccupazione giovanile”, diventata una “epidemia che non trova argini”, né “può essere il capitale umano il primo messo in discussione quando una industria è in sofferenza”.

Il porporato inoltre rilancia la “formula cooperativistica” e la “solidarietà” e invita a “più rispetto per l’economia sociale e civile” e per il “Terzo settore”.

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