ROMA. “Nessuna responsabilità del mio governo, c’era una crisi internazionale curata male dal governo dei professori”. Lo afferma Silvio Berlusconi intervenuto nella trasmissione di La7, Servizio Pubblico, con Michele Santoro e Marco Travaglio.
Boom di ascolti per Berlusconi da Santoro. Sono stati 8.670.000 gli spettatori di Servizio Pubblico andato in onda giovedì su La7, pari al 33,58% di share dove è stato battuto ampiamente il record della rete. Il Cavaliere, poi, ha sottolineato che il suo esecutivo non ha “colpa della crisi”.
“Io non annetto a quanto fatto come governo alcuna responsabilità” nello scoppio della crisi economica, dice Berlusconi che ha poi voluto “confermare le parole del 2009” quando c’era “una situazione diversa e non si era scatenata la crisi che ci avrebbe colpito successivamente”. Sul governo tecnico, esclama: I professori dopo un po’ sono diventati sordi ai nostri interventi perché diciamocelo chiaro si erano montanti tutti la testa e hannoportato il paese nella situazione in cui siamo”.”Noi abbiamo subito una politica di austerità che se applicata ad un’economia in sviluppo produce risultati. Se fatta, come è successo, porta a quello a cui assistiamo oggi: un calo di consumi, aziende che hanno esuberi, la cassa integrazione che non ha mai toccato questi livelli”.
Poi spiega il perché delle distanze dallattuale premier, Mario Monti. A poco, a poco, a poco, Monti ha preso un’altra strada subendo, e molto, le pressioni della sinistra, del Pd, della Cgil, della Fiom e della Camusso e questo spostamento a sinistra lo ha allontanato dalle nostre direttive via via che il tempo passava”, ha affermato il Cavaliere. “Lui – ha osservato – è stato tenuto su dalla sinistra che porta con se il gravame e l’invidia verso chi ha di più, verso chi con sacrifici si è dotato di una prima casa. La sinistra porta dentro l’invidia che ha l’ideologia comunista, più disumana e criminale ed è rimasta la stessa”.
Non sono mancati momenti di puro cabaret tra i tre protagonisti della serata. “Lei è il leader della trasmissione,è lei che guadagna i dindi mentre io sono qui gratis…”. Silvio Berlusconi scherza con Michele Santoro che subito ribatte che “ci mancherebbe che lei ci guadagnasse pure da La7…”. “Ma io – è stata la pronta risposta del leader Pdl – ho tanto bisogno di guadagnare perché ogni giorno, e io ragiono in lire, devo dare ad una signora che è stata mia moglie 200 milioni di lire e nonè un esborso da poco”.E a Santoro che gli chiedeva se fosse sempre colpa “dei soliti giudici comunisti”, Berlusconi sorride: “Lo ha detto lei…bravo!”.
Silvio Berlusconi, dopo essere stato sul banco degli imputati alla trasmissione di Santoro, è diventato giudice e ha attaccato Marco Travaglio definendolo ‘genio del male’ ed elencando, leggendo una lettera, tutti processi per cause civili e penali in cui è incorso il giornalista che ha dichiarato- ha usato il metodo del copia e incolla senza verifiche nei suoi servizi.
Il Cavaliere ha ricordato come Travaglio, dopo la laurea, fu assunto proprio al Giornale, di cui lui era editore. Quindi l’elenco delle cause addebitate al giornalista, le prescrizioni, inserendo anche la dichiarazione del 2005 di 282 mila euro. L’elenco di Berlusconi ha provocato la reazione violenta di Santoro che ha chiesto al Cavaliere di smetterla gridando ”si vergogni” e aggiungendo, a proposito del ‘Giornale’, che sarebbe stato proprio lui a cacciare Indro Montanelli. Silvio Berlusconi in finale di puntata – secondo il conduttore – stava ‘addormentando’ una ”bella trasmissione” con la lettura ”di scartoffie messe assieme dai suoi collaboratori di cui manco conosce i contenuti”.
E dopo una puntata sostanzialmente contraddistinta da toni moderati, le voci si sono alzate. E si è alzato anche Berlusconi che però lo ha fatto per andare a stringere ad un arrabbiato Santoro la mano. Il giornalista, però, sempre più nero, gliela ha negata. Berlusconi poi, sorridendo, ha invitato Travaglio ad alzarsi dalla sedia ”perché questo è il mio posto” e, una volta liberata, l’ha platealmente pulita prima con una cartellina e poi con un fazzoletto.