MILANO. “Il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene”.
Silvio Berlusconi arriva a sorpresa alla stazione di Milano e nella Giornata della Memoria rilegge la Storia a modo suo, giustificando la scelta di Benito Mussolini di schierarsi accanto al nazismo. E’ difficile, dice, “mettersi nei panni di chi decise allora”, ma “certamente il governo di allora per timore che la potenza tedesca vincesse preferì essere alleato alla Germania di Hitler piuttosto che opporvisi”.
“Dentro questa alleanza – ha aggiunto – ci fu l’imposizione della lotta e dello sterminio contro gli ebrei, quindi il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa di Mussolini che per tanti altri versi invece aveva fatto bene”. L’Italia, ha argomentato Berlusconi, dunque “non ha le stesse responsabilità della Germania” e la “connivenza” col nazismo “all’inizio non fu completamente consapevole”. “Non si possono più ripetere quelle vicende che qui iniziarono – ha proseguito -, solo mettendosi nei panni dei deportati si può capire quali vortici di tragedia si raggiunsero”.
Il giustificazionismo rispetto alle scelte del fascismo e dell’Italia suona ancora più stonato davanti all’assunzione di responsabilità eterna, rispetto all’Olocausto, fatta da Angela Merkel a carico della Germania. Il leader del Partito delle libertà sorvola sul fatto che il fascismo sin dagli esordi praticò l’abolizione di ogni libertà e l’annientamento anche fisico degli avversari politici e che l’adesione alle leggi razziali, prima ancora che arrivasse la “paura” di Hitler, si inseriva coerentemente nel patrimonio ideologico del fascismo, dalle considerazioni sul ruolo della finanza ebraica agli sterminii della politica coloniale fino all’illusione guerrafondaia dell’impero.
Le dichiarazioni di Berlusconi hanno scatenato dunque reazioni sdegnate, soprattutto a sinistra. Il primo ad attaccare il leader del Pdl è stato il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero: “Berlusconi è vergognoso: Mussolini non solo ha fatto le leggi razziali ma ha combattuto con Hitler, i fascisti italiani hanno collaborato attivamente alle deportazioni, quindi Mussolini è responsabile in solido dell’Olocausto”.
“Le parole di Berlusconi sono una vergogna e un insulto alla storia e alla memoria. Chieda oggi stesso scusa agli italiani”, scrive su Twitter il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini. Gli fa eco il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro: “Le parole di Berlusconi sono inaudite. Le colpe di Mussolini e del suo regime non sono solo le atroci leggi razziali, ma molte altre cose a cominciare dal soffocamento della democrazia nel nostro paese e dall’alleanza con il nazismo”.
Dura anche l’europarlamentare del Pd Deborah Serracchiani: “E’ semplicemente disgustoso che proprio nel Giorno della Memoria Berlusconi si metta a fare distinguo e a riabilitare l’opera del dittatore che ha trascinato l’Italia nella Seconda guerra mondiale”.
Rosy Bindi, presidente dell’assemblea del Pd, non ha dubbi: si tratta di “un insulto alla coscienza democratica dell’Italia. Solo il cinismo politico di Berlusconi unito al peggior revisinismo storico può separare la vergogna delle leggi razziali dalla dittatura fascista”.
Per Pier Ferdinando Casini le dichiarazioni di Berlusconi sono una “sciocchezza immane”. “Le leggi razziali sono state un’ulteriore aberrazione del regime. Bastava vedere l’omicidio Matteotti…”, ha detto Casini. “Berlusconi non conosce vergogna e ha perso un’occasione per tacere. Affermare, proprio nel Giorno della Memoria, che Mussolini ‘per tanti versi aveva fatto bene’ e che le leggi razziali sono state la sua colpa peggiore costituisce un insulto alla memoria e alle vittime dell’Olocausto”, attacca in una nota il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
Le parole di Berlusconi sul fascismo sono una “vergogna” per l’Italia in tutto il Mondo, aggiunge il leader di Rivoluzione civile Antonio Ingroia. “Berlusconi si rivela un antidemocratico animato da pulsioni fasciste: ma si metta l’anima in pace perchè il suo ventennio è finito”, Angelo Bonelli, presidente dei Verdi e candidato nella lista Rivoluzione civile.