MILANO. Può un retweet essere la causa di una querela? Pare di sì. Lex direttore del Tg1 e del Sole 24 OreGianni Riottaè stato querelato da Mario Michele Giarrusso, candidato del Movimento 5 Stelle al Senato in Sicilia.
Tutto nasce da un tweet del 29 dicembre: Prima lottizzazione 5 Stelle@beppe_grilloin Sicilia il capolista avvocato Giarrusso lottizzato presidente Ato Idrico Catania@repubblicait, scrive Riotta.
Riotta cita un articolodi Repubblica, in cui si dice che Giarrusso sarebbe stato nominato presidente di Ato Idrico Catania. Il commento di Riotta è Prima lottizzazione 5 Stelle in Sicilia. Oggi, dal blog di Beppe Grillo, rispondelo stesso Giarrusso, che dà la sua versione dei fatti e annuncia querela contro Riotta e contro Carmelo Caruso, autore dellarticolo incriminato.
Nessuna lottizzazione, quindi, ma solo un incarico professionale, che casualmente è andato a un membro del Movimento 5 Stelle. Riotta risponde subito, sempre su Twitter, facendo notare che da parte sua si è solo limitato a ritwittare una notizia: Vi ho girato notizia da@repubblicait e@beppe_grillo mi fa querelare. Benvenuti nella nuova politica della trasparenza 5 STELLE.
A questo seguono altri tweet, in cui il giornalista fa notare ironicamente che anche tutti i suoi follower che a loro volta hanno ritwittato la notizia sarebbero passibili di denuncia. E lancia anche un sospetto, e cioè che dietro lacrimonia del M5S nei suoi confronti ci sia larticolo non proprio lusinghiero dedicato aBeppe Grillo su Foreign Policy di dicembre.
Infine Riotta rilancia anche una frase dello stesso Grillo del 2009: “Di solito si querela la verità, mai la menzogna. Di solito chi querela sono i politici, mai i cittadini”@beppe_grillo9 agosto