SANTARPINO. In riferimento alle dimissioni dal direttivo di Sergio Pace, il Partito Democratico di Sant Arpino, esprime profondo dispiacere.
Insieme a Pace dichiara il segretario – in questi mesi, abbiamo condiviso momenti intensi di vera politica. Lapporto dato dallo stesso Pace al partito è stato fondamentale e per questo lo ringraziamo profondamente. Ma ciò che non riusciamo a comprendere è il senso delle sue dichiarazioni, a dire il vero molto vaghe ma soprattutto poco chiare. Nella lettera di dimissioni, giustifica la sua decisione, parlando di scelte di partito che lui non ha condiviso. Eppure da tutti i direttivi celebrati (tutto verbalizzato e firmato da ogni membro), si evince che ogni decisione presa, è stata votata allunanimità, quindi anche dallo stesso Pace. Parla di lotte interne, ricche di conflitti tra persone che assumono seguire gli stessi ideali ed il desiderio di controllo che emerge da alcune prese di posizione. A quali lotte si riferiscePace? Ma soprattutto tra chi ci sono state queste lotte? E su quali argomenti? Forse Pace ha confuso il fermento politico che si respira nel partito e il confronto tra le parti, con altro. O molto probabilmente il Pace era stato mal abituato dalla gestione del Partito dei vecchi dirigenti, e di conseguenza assuefatto dal loro modus operandi, dove tutto si decideva in un ristretto conclave e che nulla aveva a che fare con la democrazia.
Lultimo punto continua il segretario è la mancanza di effettiva comunicazione con i cittadini e con la società civile che tanto viene richiamata nei discorsi politici. Pace può tranquillamente testimoniare lapertura del partito alla società civile, gli incontri avuti con i militanti del partito e le associazioni attive sul territorio santarpinese al fine di ricavarne un costruttivo confronto. Ogni incontro avvenuto alla presenza dello stesso Pace. Ribadiamo ancora un volta il grande dispiacere, ma non accettiamo che per motivazioni personali, a noi sconosciute, si scenda ad un livello così basso e di conseguenza ci vada di mezzo la dignità del Partito Democratico e di ogni iscritto e simpatizzante ad esso.