Protestano gli alunni del Liceo Scientifico

di Redazione

 SANT’ARPINO. Mattinata di proteste alla sezione distaccata del Liceo Scientifico “Fermi” di Sant’Arpino.

Gli alunni delle due sezioni ubicate nella sede di via Mormile, infatti, questa mattina sono rimasti per l’intera durata delle lezioni fuori dall’edificio in segno di protesta contro il provvedimento adottato dalla provincia di dimensionamento scolastico in base al quale il plesso santarpinese sarà accorpato con il Liceo “G.Siani” di Aversa.

Appresa la notizia l’amministrazione comunale retta dal sindaco Eugenio Di Santo si è immediatamente attivata per opporsi ad una decisione che, come si legge in una lettera scritta dal sindaco Eugenio Di Santo, “lascia l’amaro in bocca e non tiene conto delle linee guida della Regione Campania che vieta espressamente annessioni al solo scopo di mantenere in piedi una dirigenza scolastica. Una decisione grave, che sembra sia priva di riferimenti certi anche dal punto di vista didattico, che appare dettata soltanto da meri artifizi numerici”.

E il vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione Gianluca Fioratti ha sottolineato che “la nostra amministrazione è al fianco dei ragazzi perché con questa decisione si mette in pericolo soprattutto la continuità didattica con cambi forzati del personale docente, mettendo a repentaglio in maniera grave la qualità dell’offerta formativa. Le prime vittime di tutto ciò saranno dunque gli studenti che si sono iscritti ad un liceo che ormai sull’intero territorio atellano è diventato in quattro anni un vero e proprio punto di riferimento. E ci tengo a precisare che il provvedimento non porterà alla chiusura della nostra sede del Liceo come erroneamente riportato da siti internet e blog evidentemente male informati”.

“La nostra volontà – concludono il sindaco e l’assessore – è ferma e decisa nel contrastare in ogni sede e con ogni mezzo consentito dalla giustizia amministrativa questa decisione. Noi vogliamo rimanere con il Liceo Scientifico ‘Fermi’ di Aversa perché questo Istituto rappresenta l’eccellenza, perché le ragioni della politica non devono prevaricare il diritto allo studio, la formazione culturale e didattica e la qualità dell’intervento formativo”.

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