Caputo lascia Commissione Trasparenza: “Venuta meno reciproca fiducia”

di Redazione

CaputoTEVEROLA. “Ho comunicato al presidente del Consiglio Regionale le mie dimissioni dalla carica di presidente della Commissione Trasparenza e Controllo Atti”.

Lo ha reso noto Nicola Caputo, consigliere regionale del Pd e dal 2010 presidente della commissione consiliare speciale per la trasparenza, per il controllo delle attività della Regione e degli enti collegati e dell’utilizzo di tutti i fondi. “Ho preso questa decisione – spiega Caputo – perché sono venute a mancare le condizioni di reciproca fiducia con il partito cui appartengo e da cui ho ricevuto, nel 2010, l’indicazione per tale carica istituzionale”. “Ringrazio – conclude Caputo –i componenti e lo staff della Commissione cui va la mia gratitudine per l’importante lavoro che abbiamo svolto insieme in questi anni”.

Caputo, primo eletto con circa 6mila preferenze alle primarie del Pd in provincia di Caserta, lo scorso 18 gennaio è stato escluso, su decisione della commissione garanti del partito, dalla lista dei candidati alla Camera nel collegio “Campania2”. Il politico originario di Teverola (Caserta) era stato inserito al numero 4 della lista. La scorsa settimana Caputo ha ricevuto un’informazione di garanzia nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Napoli sui presunti illeciti nei rimborsi in Regione. L’ipotesi di reato è truffa.

Insieme a Caputo sono stati esclusi Vladimiro Crisafulli di Enna, Nino Papania di Trapani, mentre Bruna Brembilla e Antonio Luongo hanno rinunciato volontariamente. Nessun problema per Rosaria Capacchione, la giornalista del “Mattino”, capolista al Senato, e imputata per calunnia nei confronti di un luogotenente della Guardia di Finanza.

“Ragioni di opportunità”, questa la motivazione dell’organismo interno al Pd presieduto dall’ex ministro Luigi Berlinguer. L’ultima parola, ora, spetta al comitato elettorale centrale.

“Non sono candidabile a loro dire perchè la deroga che mi è stata concessa per partecipare alle primarie (già tenutesi) è decaduta… Non è un sistema serio basato su regole. Comunque non ho avuto alcuna comunicazione ufficiale”, aveva scritto Caputo sul suo profilo facebook. “Sono esterrefatto. – commentava il politico casertano – Ho detto che sto in un partito difficile. Mi chiedo quanto valgono le regole? Basta un solo un avviso di garanzia per mettere uno fuorigioco”. “Nelle prossime ore valuterò con gli amici cosa fare: non so se nel partito, che ho definito un partito difficile, valgono il gioco delle correnti o la rappresentanza sul territorio”.

In merito alla vicenda giudiziaria, Caputo ha sottolineato: “Sono già stato sentito dai magistrati. A Roma hanno discusso per quattro giorni: chiedete a loro perché hanno assunto questa decisione”. “Le regole valgono dappertutto – ha concluso Caputo- in tutte le regioni? Vorrei saperlo”.

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