La Commissione Tributaria condanna la Capodarco

di Redazione

GriffoTRENTOLA DUCENTA. La Commissione Tributaria provinciale di Caserta rigetta il ricorso presentato dalla Capodarco avverso gli avvisi di pagamento della Tarsu dal 2006 al 2010 e la condanna al pagamento di circa 12.500 euro.

Una somma di per se già consistente cui andrebbe aggiunto quanto non pagato dalla stessa comunità per il periodo che va dal 2002 al 2006. Una vittoria, dunque, per il sindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo, che già in tempi non sospetti e cioè all’epoca della concessione della sospensiva di pagamento, invitava tutti, ed in particolare l’associazione Liberamente, a tacere piuttosto che parlare senza consapevolezza e senza costrutto”, in quanto l’atto di sospensiva dell’esecutività dei titoli di riscossione non era da considerarsi, come asserito dall’associazione in questione “un ulteriore provvedimento giudiziario in favore della casa famiglia” bensì, come giustamente affermato da Griffo “una prassi consolidata presso tale Commissione giudicante, che, in prima istanza, di fronte ad una richiesta di sospensiva, tra l’altro, come in questo caso, relativa ad accertamenti per un ammontare complessivo anche abbastanza elevato, accorda la sospensiva nel 100% dei casi, senza riconoscere nulla nel merito a favore della Capodarco”. I fatti, dunque, hanno dato ragione a Griffo e la “Compagnia dei Felicioni” dovrà mettere mano alla tasca e sborsare quanto dovuto al Comune e cioè circa 12.500 euro.

“La sentenza della Commissione Tributaria – afferma Griffo – è un atto di giustizia anche nei confronti dei cittadini di Trentola Ducenta che pagano regolarmente la tassa sui rifiuti, che Monti tra l’altro ha anche aumentato del 30%, e che a maggior ragione deve pagare chi, come la Capodarco, beneficia di soldi pubblici – circa 140 euro al giorno per ogni ospite della casa famiglia – per ospitare dei bambini. A tutto ciò va aggiunto che, come già asserito a suo tempo, la Capodarco a Trentola Ducenta opera senza alcuna autorizzazione al funzionamento, non paga quanto dovuto ed in più ospita i bambini in ambienti poco curati per non dire trascurati, come già evidenziato dalla Procura presso il Tribunale dei Minori, all’epoca dei sopralluoghi effettuati e confermato dagli ultimi rilievi fatti. A breve, dunque, tutta la situazione sarà portata all’attenzione del Consiglio comunale”.

A tutto ciò, – fa sapere l’amministrazione in una nota -va aggiunto che, in seguito alla richiesta del rilascio dell’autorizzazione al funzionamento operata dalla Capodarco, attraverso l’Ambito Territoriale sono stati effettuati rilievi dall’Ufficio tecnico, dall’Ufficio Servizi sociali e dal quello Sanitario dai quali non solo è emersa una situazione disastrosa, per usare un eufemismo, circa la manutenzione della villa, che ha confermato, anche a distanza di tempo, la situazione messa in evidenza dalla Procura presso il Tribunale dei Minori, ma è stato anche verificato il permanere di una situazione già contestata che riguarda la presenza nella comunità di un numero maggiore di bambini rispetto al numero massimo ospitabile fissato dalla normativa.

“In definitiva – conclude Griffo – la Capodarco continua ad operare senza autorizzazione e in spregio a tutte le normative, ma quello che è ancora più grave a danno di bambini in stato di bisogno. Tutto ciò dovrebbe essere sufficiente a stimolare una profonda riflessione in coloro che si sono erti a difensori della casa famiglia senza conoscere a fondo la situazione”.

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