Smaltimenti illeciti, denunciati titolari di aziende bufaline

di Redazione

 VILLA LITERNO. Discariche abusive a cielo aperto, falde acquifere contaminate e gestione illegale di rifiuti.

È il bilancio di una attività di polizia ambientale portata a termine dai militari del nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto di Napoli nella provincia diCaserta, sotto il coordinamento investigativo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

L’operazione ha portato al sequestro complessivo di un’area di oltre 75mila metri quadrati nel territorio di Villa Literno, in località Ischitella, e ha visto impiegati 25 uomini della Guardia costiera, funzionari dell’Asl e dell’Arpac, e gli agenti del commissariato di Castel Volturno, che hanno denunciato due aziende operanti nel settore zootecnico, di cui sono titolari due fratelli di San Marcellino (Caserta).

Per una di queste, dalle indagini sono emerse violazioni in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti. I liquami degli animali allevati infatti confluivano direttamente nella rete di canali di scolo della zona, con conseguente avvelenamento dei corsi d`acqua adiacenti.

All’interno della seconda azienda sono state trovate invece numerose carcasse di specie bufaline abbandonate sull’area con grave danno per la salute e l’habitat circostante a causa dell’elevato tasso di nocività e tossicità. Tra i reati anche quello di maltrattamento animale.

L’operazione, spiega la Guardia costiera, condotta anche attraverso un innovativo strumento investigativo basato sull’attività di monitoraggio e di telerilevamento aereo, “si inserisce in una più ampia attività investigativa già avviata da tempo e mirata a contrastare l’attività della criminalità organizzata sul territorio campano, nell`interesse della collettività della salute e dell`ambiente”.

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