AVERSA. Sobria e per niente provocatoria, ma divertente e sopra le righe come solo lei sa fare, Marina Ripa di Meana presenta, nellaula magna della facoltà di Ingegneria, ospitata dallassociazione AversaDonna, il suo ultimo libro, Invecchierò ma con calma.
Un romanzo, unautobiografia, che esce a parecchi anni di distanza dallesordio nel mondo letterario della marchesa con I miei primi quarantanni, un racconto che ha avuto un grande successo editoriale. Nel mezzo ci sono stati circa 30 anni e tante cose vissute che necessitano di essere raccontate. Perché come dice lautrice, questo è un libro che raduna tutta la mia vita- e, citando una frase sulla quarta di copertina, aggiunge di fatto cè un messaggio preciso: un tempo avevo quarantanni, un cappuccino, un cornetto e siamo già a settanta. Per cui è il libro della storia mia fino ad adesso.
Cosa è cambiato? Tutto è cambiato: tutto oggi è troppo veloce. Il cambiamento cè stato ed è stato plateale. Oggi abbiamo a mille. Nel libro si raccolgono i tratti salienti dellesistenza di una donna che ha vissuto pienamente tutta la sua vita, tra i salotti della Roma bene, non facendosi mancare nulla e assaporando la vita in tutte le sue forme e le sue sfaccettature. Ma Marina, sembra alla ribalta della cronaca, è stata conosciuta e ha contornato la sua vita anche e soprattutto di battaglie e proteste, a sostegno delle donne, degli animali, delle ingiustizie e di ogni altra forma di sopruso.
Battersi per dei valori, credo che sia un segno di sensibilità. Mi sono battuta per tante cose anche se si ricordano di più quelle per gli animali perché sono state le più plateali. Battersi fa parte del mio carattere. Io sono anche una bilancia: le ingiustizie non le sopporto e quando vedo uno maltrattato io intervengo automaticamente. Ed un accenno nel libro non poteva mancare alle lotte fatte per la prevenzione precoce dei tumori, patologia contro cui lotta da diversi decenni e che le ha portato via la sorella Paola.
Le battaglie, che mi stanno a cui, mi sono venute automaticamente, per una forma di sensibilità, una forma di carattere. Non saprei dire il perché. Io penso che di fronte a delle cose così ingiuste e plateali non si può essere indifferenti. Insomma i soprusi ci sono sempre, continuamente mi arrabbio. Il mio motto è battersi e non abbattersi, conclude Marina Ripa di Meana.
Un libro che è il ritratto dunque di una donna che mantiene la stessa fame di vita, la stessa vitalità e lo stesso carattere che lhanno contraddistinta in giovinezza, ma fa forse correggendo un po il tiro, abbassando un po i toni delle sue provocazioni. Daltronde anche lei invecchierà, ma lo farà con molta calma.
Intervista a Marina Ripa di Meana – VIDEO |