Clan dei Camorristi, continua la polemica

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Continua a mietere critiche la decisione degli autori della fiction “Il Clan dei Camorristi”, in programmazione su Canale 5, in prima serata, che, oltre a fare chiaro riferimento la clan camorristico dei casalesi e al suo capo Francesco “Sandokan” Schiavone, trasformato televisivamente in “o’ malese”, …

… tira in ballo direttamente Aversa ambientando la vicenda a “Castello di Aversa” e facendo raccontare le gesta del clan da un quotidiano chiamato “L’Aversano”.

“Una decisione assurda quella di richiamare direttamente Aversa nelle fiction. Il risultato – ha dichiarato il consigliere comunale del Pdl Michele Galluccio – è stato immediato. Una decina di amici sparsi per l’Italia, sapendo che abito ad Aversa, mi ha contattato per sapere se questo paese si trovasse intorno alla mia città. Posso solo dire che mi è stato difficile spiegare che era qualcosa di inventato. Insomma, Aversa e il suo Agro per riscattarsi debbono lavorare molto e sta a tutti noi aversani in senso ampio muoversi in questa direzione”.

Per Marco Villano, consigliere comunale del Pd, invece: “L’Agro Aversano sconta decine e decine di anni di convivenza, più o meno voluta, tra politica e malaffare. Lo Stato aveva ceduto il controllo del territorio. Oggi, con azioni costanti di cittadini e associazioni, con testimonianze come quelle di don Peppe Diana o di Franco Natale a Casal di Principe, le coscienze si rinnovano e lo Stato, anche grazie alle vittorie riportate dalle forze dell’ordine, sta riacquistando il controllo di queste zone. Insomma, azioni concrete e non vuoti lamenti”.

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