La protesta dei pendolari su Telecapri

di Antonio Arduino

 AVERSA. La protesta dei pendolari arriva in televisione. Avevano sperato che dopo la raccolta di firme fatta con i gazebo e con l’aiuto della politica locale, con l’arrivo del nuovo anno e del nuovo orario ferroviario, il problema venisse risolto.

Invece tutto è come prima anzi peggio, da qui la necessità di continuare la protesta che ha avuto il supporto della televisione. A segnalare il problema è stata l’emittente campana Telecapri con un servizio andato in onda nel suo Telecapri News.

“Avevamo avuto l’assicurazione che sarebbero giunte in tempi brevi le risorse per consentire il ripristino di diversi convogli ferroviari sulla tratta Napoli – Roma via Aversa, invece niente” ricorda Augusta Fabozzi portavoce del comitato nato tra i pendolari. “E a niente è servito – ha aggiunto – l’incontro tenuto in regione con il presidente del consiglio campano Paolo Romano che aveva garantito l’impegno personale per trovare soluzione al problema che interessa migliaia di pendolari residenti ad Aversa e nell’agro che, per raggiungere il loro posto di lavoro nella capitale, sono costretti a partire dalla stazione ferroviaria intorno alle ore cinque del mattino per rientrare a casa in serata a causa della mancata razionalizzazione degli orari dei treni”.

“Per ottenere maggiori garanzie va ricordato – continua Fabozzi – che il primo cittadino subito dopo l’incontro con Romano ne preannunziava un altro da tenere, di lì a qualche giorno, sempre in regione, con il responsabile di Rfi della Regione Campania Capotosti, per definire le linee da seguire relativamente ai convogli ferroviari interregionali che sono i più utilizzati, e subito dopo il sindaco avrebbe incontrato, questa volta nella sede romana dell’ente, Marzo Zanichelli, responsabile nazionale di Trenitalia per la programmazione degli Intercity e dei convogli veloci, per verificare i miglioramenti da apportare anche in questo segmento dei trasporti”.

“Il risultato ancora una volta è stato un nulla di fatto” sintetizza la portavoce ricordando che il secondo incontro in regione non c’è stato, rinviato a data da destinare. Così il problema resta. “I treni sono sempre in ritardo, viaggiamo come degli animali e non ha avuto alcun riscontro positivo la richiesta fatta di utilizzare in alternativa i treni ad alta velocità quando i nostri hanno almeno un’ora di ritardo”, conclude sperando che avere dato notizia in un Tg regionale del problema, facendolo uscire dai ristretti confini locali possa portare a una soluzione.

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Redazione
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