CESA. Stava mangiando un panino nel parcheggio del supermercato Lidl di Cesa, quando il 12 giugno 2006 in pieno giorno in via Matteotti, a Cesa, fu trucidato.
Dopo sette anni i carabinieri del reparto territoriale di Aversa sono risaliti ai presunti colpevoli. Tre ordinanze di custodia cautelare in carcere sono stati, infatti, emesse dal gip del Tribunale di Napoli nei confronti di altrettanti affiliati al clan dei Casalesi-gruppo Caterino, accusati dell’omicidio di Michele Martinelli, 52 anni, al momento dellagguato.
Destinatari dei provvedimenti: Nicola Caterino, alias O Cecato, referente per conto del clan dei Casalesi-fazione Bidognetti a Cesa; Lorenzo Ventre, referente dello stesso gruppo a Lusciano, e Giovanni Cellurale. La vittima fu raggiunta da numerosi colpi d’arma da fuoco mentre era intenta a svolgere compiti di parcheggiatore nel piazzale antistante il supermercato.
Le indagini – si legge in una nota del procuratore aggiunto della Dda di Napoli, Federico Cafiero de Raho – hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’omicidio risalendo sia al numero dei colpi esplosi, alcuni dei quali raggiunsero alcune auto in sosta, sia ai ruoli ricoperti dagli autori dell’agguato il cui esecutore materiale è stato individuato in Lorenzo Ventre.
Il movente dell’efferato delitto va ricercato nella faida che, nel 2006, si verificò a Cesa fra il gruppo di Nicola Caterino e quello dei fratelli Amedeo, Giovanni e Nicola Mazzara, fra di loro in conflitto per l’egemonia criminale sul territorio.
Di estremo rilievo per la ricostruzione della vicenda si sono rivelate le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia affiliati ai due gruppi criminali direttamente coinvolti nella faida, tra cui Luca Mosca, che risulta aver preso parte all’agguato.
Nella foto, da sin. Caterino, Ventre e Cellurale