Monti a Napoli: “Non sono l’uomo delle tasse”

di Redazione

 NAPOLI. “Non sono l’uomo delle tasse. L’Italia deve uscire da anni che sono stati di torpore e di difficoltà, la politica deve dare un contributo forte per migliorare questa situazione”, sostiene Mario Monti, nel corso della sua prima visita del tour elettorale a Napoli, Nola e Salerno per la lista Scelta civica.

Il premier ha visitato una casa di accoglienza per ragazze madri ‘La casa di Tonia’ nata grazie alla collaborazione della curia di Napoli e del cardinale Crescienzo Sepe. “C’è chi tenta di etichettarmi come ‘l’uomo delle tasse'” ma “chi non cede alla demagogia sa che bisognava salvare l’Italia”.
“Rimetterei l’Imu”. E quindi “se tornassi indietro rimetterei l’Imu: c’era un’emergenza” e d’altra parte “come mai i partiti che promettono ai cittadini di togliere quell’imposta la votarono? Fu solo un caso…?”. Il Premier Mario Monti, in una lunga intervista al quotidiano il Mattino per presentare il suo tuor elettorale nel Mezzogiorno che inizia oggi, ha confermato la convinzione che “ora si può pensare a diminuire” le tasse.
“Promesse elettorali, c’è chi è più bravo di me”. “La promessa elettorale è un genere letterario nel quale altri abbondano molto meglio di me”, ha detto poi polemicamente Montiparlando a Nola ad alcuni dei candidati in Campania della lista ‘Scelta civica’. “Credo che l’Italia – ha aggiunto il premier – abbia bisogno di poche promesse, ma di molti impegni mantenuti che non sono necessariamente quelli che solleticano – ha concluso – l’illusione degli italiani”.
“Incentivare imprese straniere a investire nel Meridione”. “Il Mezzogiorno – ha affermato inoltre il presidente del Consiglio – non è un’enclave da proteggere: servono misure differenziali, sgravi e deroghe” ma soprattutto “dobbiamo incentivare le imprese straniere a investire con continuità nel Meridione”. Ed in questo senso soprattutto “per infrastrutture e turismo i progetti e le risorse ci sono ma occorre la trasparenza”. Monti dopo Napoli, sarà all’ora di pranzo a Nola, nel primo pomeriggio a Salerno, in serata a Potenza e Matera.

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Le riforme per il welfare. Il premier, che sabato a Milano con Pietro Ichino, presenterà le proposte di riforma del welfare della sua nuova creatura politica ha anticipato che il nuovo modello di contratto di lavoro che ha in mente comporta un nuovo intervento sulla riforma Fornero, all’insegna della flessibilità in uscita. “Le linee guida sono chiare.: bisogna ridurre il divario di protezioni che c’è fra lavoratori dipendenti inclusi nel sistema e precari, favorendo l’ingresso dei più giovani. La nostra formula – ha preannunciato Monti- sarà quella di sperimentare attraverso la contrattazione collettiva un contratto a tempo indeterminato che sia più flessibile e meno costoso. E porti gradualmente al superamento dell’attuale dualismo del mercato del lavoro subordinato. Significa, ad esempio, a fronte di un’assunzione a tempo indeterminato, in caso di licenziamento non discriminatorio – ha sottolineato ancora il Presidente del Consiglio – garantire tutela a tanti giovani che oggi ne sono privi, promuovendo il lavoro ben oltre la salvaguardia del posto”. Insomma, “il superamento del divario fra garantiti ed esclusi è la bussola che ci guida”.
“I vecchi partiti non offrono garanzie”. I vecchi partiti, secondo l’attuale premier, non sono in grado, legati come sono a interessi costituiti, di offrire una visione nuova nell’interesse dei cittadini così come siamo in grado noi della società civile”. Parlando brevemente il presidente del Consiglio ha poi ricordato alcuni di questi “vecchi partiti”, senza però mai nominarli, ‘rei’ di non saper offrire prospettive per il Paese. “Uno è stato fondato nel 1994, quindi, non è né vecchio né nuovo. Uno credo che risalga al 1921 e non penso – ha aggiunto Monti – che siano in grado di offrire una visione nuova da tradurre in atto per garantire gli interessi dei cittadini, così come possiamo fare noi, membri – ha concluso – della società civile”.
Poi il dietrofront.Dal porto turistico di Salerno, Mario Monti torna su un passaggio del discorso pronunciato in mattinata a Nola e che ha provocato l’irritazione del Pd: “non sono stato ben inteso, intendevo riferirmi alla novità della nostra proposta politica che non può pretendere di avere il passato glorioso di altri partiti, come il Pd, ma paradossalmente ha il vantaggio, rispetto a partiti che sono in esercizio da molto più tempo, di essere una forza più fresca e meno legata a legittimi interessi costituiti”.”In questi giorni – ha spiegato Monti – si parla molto di sondaggi: quell’ics percentuale che oggi ci viene attribuito trovo che sia un risultato molto incoraggiante, se si tiene conto che il nostro è un movimento nato pressappoco un mese fa e che si confronta con partiti come il Pdl nato nel 1994 e il Pd che ovviamente sappiamo tutti che non è nato nel 1921. Il 1921 – ha proseguito il premier uscente – è l’atto di nascita del Partito comunista d’Italia. Sono partiti che hanno una storia gloriosa della quale vanno giustamente fieri, ma non tocca a me rifare la storia del Pci o di altri partiti”.
“Non siamo il partito dei notabili”. Scelta Civica non è il partito dei notabili. Questo Monti lo afferma in una lettera a Il Corriere della Sera, rispondendo all’editoriale pubblicato dal quotidiano e spiega come sia stata formata la lista che si presenta alle prossime elezioni, dando spazio a “persone che si sono confrontate con la sfida del cambiamento in settori cruciali della vita sociale ed economica italiana”. I capilista alla Camera di scelta Civica, scrive Monti, “rappresentano eccellenze italiane in tanti ambiti diversi che vanno dall’industria alla ricerca, dall’università al terzo settore e alla conservazione dei beni culturali”. “E’ vero, sono tutte persone che hanno avuto successo, alcune anche economico, ma si tratta di un successo che viene dalla competenza e dal merito non da rendite di posizione, dal controllo di un territorio e dal presidio di una corporazione. Nulla a che fare con il notabilato dunque”. “Mai nella storia recente del nostro Paese un movimento politico, fatto interamente di cittadini, si è costituito in una settimana, per affrontare le elezioni nel giro di un mese e mezzo. Mai tante eccellenze della società civile, provenienti da culture e storie diverse, hanno fatto la scelta di mettersi in gioco invece di continuare a indulgere nello sport nazionale della critica fine a se stessa e della lamentale”. “Cinismo e malgoverno – conclude Monti – hanno lavorato insieme per indebolire le risorse di cui la nostra nazione è ricca. Dobbiamo sconfiggerli entrambi se vogliamo far salire l’Italia e gli italiani”.
“Mps, massima fiducia alla Banca d’Italia”. Sul caso Mps confermo la mia massima fiducia sull’attività svolta dalla Banca d’Italia durante questa gestione e quella del precedente Governatore”, dice Monti, alMattino. “Il tema della separatezza fra politica e banche – ha sottolineato il premier – à stato centrale in tutta la mia vita. Già nel 1982 ho presieduto la commissione istituita al Tesoro dall’allora ministro Andreatta sulla riforma del sistema creditizio e finanziario. E da Commissario Ue alla Concorrenza ho represso duramente in Germania commistioni pesanti e distorsive della concorrenza fra banche e politica a livello regionale”.
“Criminalità organizzata: danni pazzeschi”. Rappresentano “danni pazzeschi” le vittime della criminalità organizzata, soprattutto quelle innocenti. Una situazione per la quale occorre l’impegno di tutti e soprattutto della politica, sostiene Monti a proposito delle conseguenze delle attività della criminalità organizzata.”Queste cose credo debba guardare la politica e non agli interessi dei partiti”, aggiunge.
Norma su prescrizione e falso in bilancio. “La legge anticorruzione adesso c’è, ma deve essere ampliata – ha affermato Montirispondendo ai giornalistia Nola -E’ stato un grande impegno del nostro governo, ma va rafforzata. Bisogna mettere altre cose come le norme sulla prescrizione e il falso in bilancio. Alcune forze politiche si erano opposte ma noi vogliamo intensificarla. L’anticorruzione è un elemento essenziale e vitale anche per – ha concluso – attirare investimenti dall’estero”.

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