SANTARPINO. E risaputo che la vittoria ha molti padri, ma in certi casi si sfocia letteralmente nel ridicolo.
Non usa mezzi termini il coordinatore cittadino del Pdl, Rodoldo Spanò, per commentare la presa di posizione mattutina dellassessore Raffaele Lettera che si è auto-dichiarato artefice del successo del movimento di Berlusconi a SantArpino.
Nel leggere le dichiarazioni del buon Lettera sottolinea Spanò sono rimasto in un primo tempo incredulo, ma poi rinsavendo e ripensando bene alla storia e alle caratteristiche del personaggio non ho potuto fare altro che constatare che ci troviamo dinanzi allennesima boutade di un signore che come sempre cerca di attribuirsi titoli e meriti che non ha. Anche le pietre sanno che Lettera non fa parte del Pdl dal 2010 quando fu espulso dal partito allindomani della tornata elettorale per le Provinciali e le Regionali, causa mancato appoggio agli esponenti del nostro movimento. Da allora Lettera non ha mai più fatto richiesta di adesione al Pdl, né tantomeno ha manifestato la volontà di aderire ad una sezione come quella santarpinese che ha una posizione politica molto chiara. Tutti sono a conoscenza, che il sottoscritto e il Pdl sono allopposizione rispetto allesecutivo guidato dal sindaco Di Santo, mentre il Lettera anche nella farneticante dichiarazione di stamattina ha rivendicato con orgoglio di essere un assessore della giunta in carica. Un assessore che peraltro brilla per assenteismo e nullafacenza, famoso per essere invisibile ai cittadini. Sempre nello stesso comunicato Lettera ha sostenuto di aver svolto campagna elettorale citando alcune persone che in realtà erano notoriamente schierati al fianco di candidati locali di altri partiti. Dunque è giusto che tutti sappiano che il signor Raffaele Lettera non rappresenta in alcun modo il Pdl a SantArpino non essendone né iscritto né militante. Casomai volesse entrare a far parte del nostro partito non gli resta che richiedere liscrizione. Ovviamente prima dovrà dimettersi dalla carica di assessore e passare allopposizione, mettendosi ovviamente in coda come qualsiasi militante.