Rinvio a giudizio, L@D chiede dimissioni del sindaco

di Redazione

 SANT’ARPINO. Oltre a chiedere l’intervento del Prefetto e degli organi istituzionali preposti il Movimento “Sant’Arpino Libera@Democratica” chiede un passo indietro al sindaco Eugenio Di Santo, a seguito del rinvio a giudizio per la vicenda Multiservizi.

In una nota diffusa domenica scorsa la coalizione guidata da Francesco Capone ha sottolineato come “in merito al rinvio a giudizio del sindaco, teniamo a precisare che noi, fedeli ai principi di un gruppo che si riconosce fermamente nei fondamenti della Carta Costituzionali, siamo e saremo sempre garantisti e riteniamo Di Santo e gli altri innocenti fino a sentenza passata in giudicato. Non è nostra intenzione speculare su questo processo ed, anzi, auspichiamo che le persone coinvolte possano dimostrare nelle sedi opportune la propria innocenza.

Per questo ci affidiamo alla Magistratura, a cui va la nostra piena ed incondizionata fiducia. Ci sia consentito, però, di fare alcune considerazioni politiche e porre alcune domande. La prima osservazione riguarda il sistema di voto di scambio e clientelare posto sotto accusa dalla Magistratura. La considerazione riguarda la capacità di mentire del Sindaco, che all’epoca dell’avviso di garanzia definì la questione una “banale formalità burocratica”!

Ora le domande: in un momento tanto difficile della vita democratica nazionale, dove non mancano, anzi vanno sempre di più consolidandosi, i rigurgiti di anti-politica e dove tante forze politiche hanno escluso dalle liste elettorali dei semplici indagati, ci chiediamo se non non sia opportuno per amministratori coinvolti in vicende giudiziarie tanto delicate, che per di più riguardano vicende relative al proprio mandato pubblico e reati contro la pubblica amministrazione, fare un passo indietro! Siccome Di Santo è imputato in un processo per presunti reati commessi nel corso del suo mandato di sindaco, gli chiediamo: un gesto di dignità rassegnando le dimissioni. Troppo gravi sono i dubbi che aleggiano sul suo operato per consentirgli di restare in carica. Ci domandiamo: se sia il caso di affidare ancora il governo di Sant’Arpino ad una persona su cui gravano ombre e sospetti per gravi reati contro la pubblica amministrazione”.

Cari concittadini è il momento di candidature chiare, trasparenti e che non abbiano pendenze con la giustiza penale. Chiediamo, inoltre, che il comune si costituisca parte civile nel processo per poter tutelare al meglio le ragioni dell’ente e gli interessi dei santarpinesi”.

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