Allarme microcriminalità: rapine e scippi terrorizzano cittadini

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Due rapine, quasi contemporaneamente, ai danni di altrettanti esercizi commerciali in pieno giorno in luoghi frequentati, addirittura in via Roma, ma, soprattutto, tante, tantissime rapine ai danni di ragazzini e donne sole.

E’ allarme microcriminalità nella città normanna, dove, dopo una diminuzione costante del fenomeno negli ultimi anni, come risulta dalle statistiche delle forze dell’ordine, da dicembre ad oggi, hanno fatto registrare un’impennata con tre e anche quattro colpi al giorno, con nel mirino ragazzi che sono costretti a lasciare nelle mani dei malviventi smartphone o scooter o negozi dove i soliti ignoti colpiscono anche incuranti della presenza di clienti. Rapine avvengono anche in pieno giorno a ridosso di scuole, dove i rapinatori scelgono le proprie vittime. Un fenomeno che ha provocato una vera e propria psicosi, con genitori che non lasciano più figli da soli, accompagnandoli a scuola, pur essendo autonomi. Insomma, Aversa si sente una città assediata.

A farla da padrone i malviventi provenienti soprattutto dai comuni dell’hinterland settentrionale partenopeo che, grazie all’asse mediano, possono raggiungere Aversa e il suo Agro in pochi minuti e nello stesso tempo lasciarselo alle spalle dopo aver messo a segno un paio di colpi ai danni dei malcapitati di turno. Insomma, il territorio aversano trasformato in una sorta di bancomat della microcriminalità napoletana.

Una situazione che ha portato Franco Candia, responsabile cittadino di Ascom – Confcommercio, ad affermare: “Il deterrente fondamentale è rappresentato solo ed esclusivamente dalla presenza di personale delle forze dell’ordine in divisa in strada. In questo senso sono favorevolissimo al ritorno in strada del poliziotto o del carabiniere di quartiere come avveniva sino a qualche anno fa. Inoltre, credo che i commercianti debbano dotarsi di un sistema di videosorveglianza interno che li difende senza far correre loro rischi particolari”. Sulla stessa scia l’intervento del presidente provinciale della Confesercenti, l’aversano Maurizio Pollini che chiede anche lui la presenza in strada di poliziotti e carabinieri, oltre alla videosorveglianza interna, per la quale ricorda la possibilità da parte dei commercianti di accedere a finanziamenti agevolati specifici. “Abbiamo fatto della sicurezza – ha chiuso Pollini – uno dei nostri punti cardini e siamo a disposizione dei colleghi in cerca di consulenza a questo proposito”.

“Per quanto riguarda la sicurezza – ha esordito il sindaco Giuseppe Sagliocco – come amministrazione stiamo operando a diversi livelli. Per quanto riguarda la videosorveglianza, abbiamo organizzato una sorta di censimento ed abbiamo verificato che solo quelle di via Garibaldi e via Modigliani presentano problemi alle antenne e con il comandante della polizia municipale stiamo cercando di recuperare. Inoltre, abbiamo già deciso di incrementare le telecamere esistenti aggiungendone altre che sono previste nel piano per dare vita ad una rete cittadina wi-fi per la quale sono già stati stanziati nell’ambito dei fondi europei cinquecentomila euro e per la quale è già stato attivato il procedimento per dar vita alla gara di appalto. Da sottolineare, poi, la costante collaborazione tra il Comune e i rappresentanti delle forze dell’ordine che, grazie anche all’interessamento del questore e del prefetto di Caserta, hanno dato vita ad un’interazione con l’obiettivo di tenere sotto costante controllo le zone topiche della città”.

“Se la telecamera di videosorveglianza presente in via Roma, nei pressi della gioielleria presa di mira dai rapinatori, avesse funzionato, ora le forze dell’ordine li avrebbero individuati ed arrestati”. A dichiararlo il capogruppo consiliare del Pd Marco Villano che ha continuato: “La situazione delle telecamere di videosorveglianza in città e semplicemente disastrosa. Su 18 installate, ereditate dalla giunta guidata dall’allora sindaco Domenico Ciaramella, solo 4 sono quelle che funzionano. Tutte le altre sono solo gingilli che sono costati soldi della collettività ed ora sono inutilizzate”.

Da notizie assunte le telecamere pubbliche che funzionano sono: quella installata alla confluenza tra via Roma, via Cavour e via Magenta, una seconda che da via Roma guarda verso il primo tratto di piazza Municipio e le rimanenti due installate alle estremità di viale Giolitti, sempre a ridosso della casa comunale. Occhi spenti, invece, quelli installati in zone calde come via Ettore Corcioni o in via Michelangelo, una volta zona calda di movida, nei pressi di locali che spesso erano balzati agli onori della cronaca per le risse scoppiate nelle loro prossimità. “Eppure – conclude l’esponente democratico – questa amministrazione e in particolare il suo sindaco hanno dichiarato sin dal primo momento di volersi caratterizzare per essere paladini della legalità e della sicurezza, ma come spesso sta accadendo, passare dalle parole ai fatti per questa maggioranza di centro destra riesce sempre più difficile e la città è tornata ad essere in balìa della microcriminalità”.

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