CASERTA. Ancora unaltra accusa di estorsione per Carmine Schiavone, terzogenito del boss Francesco Sandokan Schiavone, arrestato il 21 gennaio scorso.
Dopo le nuove ordinanze di custodia cautelare eseguite ieri a carico suo e di altre tre persone, oggi arriva un nuovo provvedimento. Il rampollo della famiglia Schiavone è accusato, insieme a due coindagati anch’essi già reclusi, Luigi DAmbrosio, 40 anni, alias Uccellino, e Carmine Iaunese, 34, alias Carciofino, di estorsione ai danni di un imprenditore edile dellagro aversano.
Dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Casal di Principe che è emerso cheil 29enneSchiavone, allora reggente del gruppo criminale, agiva formulando il mandato estorsivo ai coindagati, a seguito del quale Iaiunese accompagnava DAmbrosio dalla vittima dellestorsione. DAmbrosio formulava allimprenditore la richiesta di versare il 5% dellappalto, quantificandolo nella somma di 35mila euro da versare a titolo di tangente, in ununica tranche nel periodo di Natale del 2012, affermando testualmente: Stai lavorando? Ma tu ti sei messo a posto per questo lavoro?, intimando alla vittima di pagare la somma di denaro a titolo di estorsione solo al loro gruppo poichè a Casale comandava il gruppo facente capo a Carmine Schiavone. Successivamente la vittima versava la somma di 5mila euro direttamente a Carmine Schiavone.
CarmineSchiavone, attualmente detenuto a Terni,era stato arrestato in un locale del centro di Aversa. E stato l’ultimo dei sette figli del boss Sandokan a varcare la soglia del carcere. Nel 2010, infatti, venne arrestato il primogenito NicolaSchiavone, rinchiuso al 41 bis nel carcere dell’Aquila; poi era stata la volta di Emanuele, rinchiuso nella casa circondariale di Palermo, poi di Ivanhoe, ora in carcere a Tolmezzo. Nel carcere di Milano-Opera si trova, invece, il boss Sandokan.