NAPOLI. Dimenticare la cultura sarebbe gravissimo. L’ha detto nel 2008, in un’intervista al Corriere della Sera, Riccardo Muti.
E, a quanto pare, l’Orientale non dimentica. Infatti, lunedì, alle 15.30, al maestro è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Letterature e culture comparate.
È una Laurea commenta il rettore dell’Orientale Lida Viganoni che vuole premiare un uomo che ha dedicato e dedica tutto se stesso a coltivare e diffondere la tradizione musicale, da sempre fonte di prestigio per l’Italia. In questo tempo di crisi che segna profondamente molteplici aspetti della nostra società, la cultura è uno dei pochi ambiti di cui possiamo ancora vantarci. Di questa nostra cultura Muti è ambasciatore in tutto il mondo. Vogliamo così testimoniare la stima e l’ammirazione per una figura di spicco nel panorama internazionale, orgoglio del Paese e della nostra città.
E così il maestro, nato a Napoli nel 1941, che ha diretto orchestre di fama mondiale, da quella della Scala a quella sinfonica di Chicago, torna nella sua città per tenere una Lectio magistralis e per dirigere i giovani artisti del Conservatorio San Pietro a Majella, alla Basilica di San Giovanni Maggiore. Diciamo che il maestro Muti – ha aggiunto il rettore – fa da sempre con la musica quello che noi dell’Orientale cerchiamo di fare con le parole. Comunica con tutti i popoli. Entra in contatto con la gente a prescindere da ogni apparente differenza, di lingua o di stato.
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