Bosone di Higgs, scoperta la “particella di Dio”

di Redazione

 GINEVRA. La particella scoperta nel 2012 al Cern di Ginevra è effettivamente il bosone di Higgs previsto nel 1964.

La conferma arriva dal primo identikit presentato oggi dai fisici del Cern a La Thuile. Non si tratta ancora di un ritratto definitivo, ma è sufficiente per affermare che sia proprio la particella prevista dalla teoria di riferimento della fisica, chiamata Modello Standard.

Oltre a determinare la massa delle particelle, il bosone di Higgs potrebbe aver dato il primo impulso all’espansione dell’universo. Lo indicano i dati preliminari presentati dai fisici del Cern. Le analisi riguardano una proprietà chiamata “spin” e che può essere visualizzata come il senso di rotazione di una particella e indicano che lo spin del bosone di Higgs sarebbe uguale a zero, proprio come prevede la teoria di riferimento della fisica, chiamata Modello Standard.

I dati relativi alla scoperta della particella sono emersi dagli esperimenti Cms, coordinato dall’americano Joseph Incandela, e Atlas, coordinato dall’Italiana Fabiola Gianotti. Entrambi indicano con un margine di errore vicino allo zero che il bosone di Higgs, noto come “particella di Dio”, ha dimensioni comprese fra 125 e 126 miliardi di elettronvolt (GeV), ossia pesa fra 125 e 126 volte più di un protone, una delle particelle che costituiscono il nucleo di un atomo.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico