Cipro, verso prelievo sui conti oltre i 100mila euro

di Redazione

 NICOSIA. Il prelievo forzoso ci sarà, ma sopra i 100 mila euro. Con una percentuale-stangata che dovrebbe oscillare tra il 10 e il 15%.

Questo il contenuto del ‘piano B’ che il governo cipriota ha presentato al Parlamento, dopo l’ennesima lunga giornata di trattative. Che inizia con il ‘no’ della Russia alle richieste di aiuto di Cipro, prosegue con la mano tesa di Atene che rileverà le filiali di Nicosia in Grecia e si svolge sotto gli occhi di un’Unione europea sempre più severa, con i paesi rigoristi, guidati come al solito dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che avvertono: Cipro non metta troppo alla prova la pazienza dell’Eurozona. Intanto, viene confermata la riunione dell’Eurogruppo di domenica.

Intanto, il Parlamento cipriota ha approvato le prime misure approntate dal governo nell’ambito del ‘piano B’ per il salvataggio dell’economia. Si tratta del fondo di solidarietà ricavato dalla nazionalizzazione di asset pubblici e privati, fondi pensionistici e beni immobiliari resi disponibili dalla Chiesa greco ortodossa, e della legge sulle restrizioni di movimenti di capitali depositati nelle banche. Il pacchetto complessivo, da 5,8 miliardi di euro, dovrebbe sbloccare prestiti da parte della Bce per 10 miliardi. Via libera anche alla legge che fornisce al governo il potere di imporre restrizioni sui movimenti dei capitali depositati nelle banche. Il provvedimento si è reso necessario per evitare fughe di capitali alla prevista riapertura delle banche dell’isola martedì prossimo.

Sullo sfondo, il panico dei cittadini ciprioti, da giorni in fila ai bancomat, sempre più esasperati, tanto che un gruppetto incappucciato ha bruciato le bandiere europee davanti al Parlamento riunito proprio per varare il ‘piano b’. Ma il segnale che arriva da Bruxelles è fin troppo chiaro: il tempo stringe e una soluzione va trovata entro martedì, quando la Bce sospenderà la liquidità d’emergenza che ha garantito finora.

Nicosia ci prova e cede su quello che fino a ieri sembrava un imperativo: i prelievi sui conti correnti bancari. Complice forse il mancato accordo con la Russia, durante l’ultimo incontro con la Troika i rappresentanti del Governo hanno aperto alla possibilità di ritirare fino al 15% dai depositi con più di 100mila euro, risparmiando così i piccoli correntisti ma andando a toccare più di un interesse a Mosca (sono russi la maggior parte dei grandi patrimoni custoditi nelle banche cipriote), che sembra non avere alcuna intenzione di togliere le castagne dal fuoco all’Ue. La Russia, ha spiegato infatti il premier Dmitri Medvedev, in conferenza stampa con il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, “non ha chiuso le porte ad una discussione sui problemi finanziari di Cipro” ma deciderà “solo dopo che la Ue e Nicosia avranno concordato una soluzione”.

E mentre Mosca si sfila entra in campo la Grecia, che da problema si trasforma in – seppure parziale – soluzione, avviando l’acquisizione delle filiali delle tre banche cipriote attive in territorio ellenico: la Banca di Cipro, la Laiki Bank e l’Hellenic Bank. Operazione (da circa 350 milioni di euro) che indubbiamente tutela in primis i cittadini greci, ma dà respiro anche a Cipro. L’obiettivo, si legge in un comunicato del ministero delle Finanze di Atene, è di garantire “la stabilità” del sistema bancario greco e “i depositi dei cittadini del Paese nelle banche cipriote. In tal modo la Grecia è come blindata mentre si continua a lavorare giorno e notte sia per garantire la stabilità del sistema bancario che per trovare una soluzione sostenibile per l’economia di Cipro e dei suoi cittadini”.

Nel frattempo,la scure delle agenzie di rating continua ad abbattersi su Nicosia. Dopo Standard&Poor’s, che ha declassato il rating di Cipro da ‘ccc’ a ‘ccc+’, è la volta di Moody’s, che ha tagliato il rating delle banche di Cipro da Caa2 a Caa3. I leader dell’isola comunque, dopo giorni di panico, lanciano segnali di ottimismo. Domani, secondo indiscrezioni di stampa, il presidente Anastasiades e alcuni leader dei partiti politici sarebbero pronti ad andare a Bruxelles con la soluzione in tasca. E domenica, fanno sapere fonti europee, i ministri finanziari dell’Eurogruppo si riuniranno per valutare il ‘piano B’ di Cipro prima della riapertura dei mercati.

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