NEW YORK. Roman Abramovich, patron del Chelsea, sarebbe stato interrogato negli Usa dall’Fbi in merito all’assegnazione alla Russia dei Mondiali di calcio del 2018, nell’ipotesi che la scelta sia stata condizionata dalla corruzione.
Lo sostiene il noto avvocato Alexander Dobrovinski, uno dei legali di Boris Berezovski (l’ex oligarca russo trovato senza vita sabato nella sua villa londinese), citato dall’agenzia Interfax. All’indomani della morte di Berezovsky, ex socio di Abramovich, una rete televisiva russa aveva diffuso la notizia dell’arresto del magnate russo a New York. Notizia poi smentita dalla stessa Fbi. In realtà, Abramovich, che effettivamente si trova nella Grande Mela, ma per attendere la nascita del figlio, a cui vuole dare la cittadinanza statunitense, sarebbe stato soltanto sentito dai federali.