LONDRA. La crisi in Siria ha raggiunto ormai “proporzioni catastrofiche”, e la diplomazia “sta prendendo troppo tempo” nel dare risultati.
E’ l’opinione del ministro degli Esteri britannico, William Hague, che nella relazione al Parlamento di Londra sulla situazione ha sottolineato come le prospettive di sviluppi immediati siano poche, per cui “la comunità internazionale non può rimanere ferma a guardare”.
Intanto,i rifugiati siriani hanno toccato quota un milione e di questi circa la metà sono bambini per la maggior parte sotto gli undici anni. Lo ha annunciato l’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati. “Altri milioni di persone sono in fuga all’interno del Paese e ogni giorni migliaia di siriani attraversano il confine. La Siria sta andando verso un disastro di dimensioni gigantesche”, ha dichiarato l’Alto commissario per i rifugiati Antonio Guterres. “Stiamo facendo il possibile per aiutarli ma la capacità di fornire una risposta umanitaria è pericolosamente sotto pressione. Questa tragedia va fermata”, ha quindi aggiunto Guterres.
Circa due anni fa, i siriani hanno iniziato ad abbandonare il Paese quando le forze del presidente Bashar Al Assad hanno cominciato ad aprire il fuoco contro i manifestanti a sostegno della democrazia. La rivolta si è presto trasformata in uno scontro interconfessionale tra ribelli armati e sodati e miliziani del governo. Circa 70mila persone sono state uccise.