Prandelli: “Bravissimo Balotelli, ma bisogna stare piu’ attenti”

di Redazione

 I complimenti a Balotelli, e non solo per il gol. Ma un rimprovero evidente per la sua Italia. Cesare Prandelli torna da Malta con i tre punti che cercava, ma consapevole che la nazionale ha fatto un passo indietro.

“Se trovi una squadra che si chiude e abbassi i ritmi finisci che soffri così: dobbiamo imparare a essere più bravi, ad aprire squadre che si chiudono, ne troveremo altre – è l’analisi del ct, a fine partita -. Ci è mancata un po’ di intensità in fase conclusiva, difensori e centrocampisti erano troppo lontani”.

C’è la classifica a confortare Prandelli: “E’ buona, l’ho vista: ma dobbiamo continuare a stare attenti. Basta una partita sbagliata a rimettere tutto in gioco. Spero – prosegue – di arrivare a giugno con tutti i giocatori a posto, e non troppa stanchezza per il finale di stagione. Ci si mette poco a rovinare tutto con una partita: voglio ottenere la qualificazione più in fretta possibile, e poi faremo belle cose”.

I complimenti a Balotelli vanno al di là del gol: “Non siamo Mario-dipendenti: è stato bravissimo, per l’atteggiamento in campo e la serenità – dice riferendosi probabilmente al duello alle scintille con i difensori – E’ quello che mi aspettavo. Lui sa che deve andare oltre, cerca sempre qualcosa in più”. L’Italia ha mostrato un mix di Milan e Juve, ma non se la sente di parlare “di larghe intese, perché il calcio è calcio e non mi va di fare paralleli. Però certo avere a disposizione giocatori che si conoscono – conclude – sarà utile anche per la partita di giugno. Certo, se mantieni i ritmi bassi, è difficile creare gioco”, l’amara conclusione.

“Mi auguro di poter fare anche qualche cosa in più. Io dico sempre che passati i 30 si diventa come i cani: ogni anno vale per sette…”. Gigi Buffon, dal canto suo, affronta così le 126 presenze toccate in Nazionale. Parlando della vittoria su Malta, il portiere azzurro ha sottolineato: “C’erano condizioni un po’ difficili, tirava vento, il campo era umido. E se affronti certe partite, non di cartello, non al massimo della concentrazione, possono arrivare delle difficoltà. Per questo concediamo il brivido ai telespettatori e a noi stessi”. Sei giocatori della Juve e cinque del Milan in nazionale: “In questo momento è una scelta obbligata, giusta e logica” conclude Buffon.

Ora l’Italia va a riposo fino al termine del campionato. Il raduno è previsto il 19 e 20, all’indomani del campionato, per una rapida sessione di visite prima di una settimana di ferie. Poi comincerà la preparazione alla seconda, delicata sfida di qualificazione, contro la Repubblica Ceca a Praga. Il 9 la partenza per il Brasile, dove l’Italia è attesa dalla Confederations Cup.

Fino ad allora, Prandelli starà ad occhi aperti in cerca di nomi nuovi, di eventuali giocatori da testare nel mini torneo nella terra del prossimo Mondiale. Non ci sarà di sicuro Morgan De Sanctis, che ha annunciato a ct e compagni di nazionale, nel giorno del suo 36esimo compleanno, che questa è stata la sua ultima volta in azzurro. “E’ arrivato il momento di ora lasciare spazio ai giovani – ha spiegato il n.1 del Napoli -. Io non ho alcun rimpianto, ho fatto settanta convocazioni, giocando poche partite, ma la mia esperienza in nazionale è stata bellissima. Non sono triste – ha concluso De Sanctis -, non ho mai pensato che senza Gigi Buffon sarei stato io il n.1: tante volte lui non c’è stato ma io non ero nel momento migliore”.

Totti invece, 36enne illustre, è il grande jolly del futuro. “Lui ha sulle spalle 20 anni di serie A e davvero non li dimostra” l’augurio inviato dal ct prima della partita al romanista, al quale a inizio di questa ritiro aveva offerto una clamorosa apertura in vista di Brasile 2014. Giovedì cadono i venti anni dall’esordio in serie A del 10 romanista, e Prandelli parla di “venti anni all’insegna della grande classe: spero si mantenga così fresco a lungo”. Chissà se è un augurio anche alla nazionale.

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