22 anni fa uccise i genitori: Maso torna libero il 15 aprile

di Redazione

Pietro MasoMILANO. Tornerà libero il prossimo 15 aprile, dopo 22 anni, Pietro Maso, oggi 41enne, che nella notte tra il 17 e 18 aprile 1991, a Montecchio di Crosara (Verona), uccise i genitori a colpi di spranga, in combutta con tre suoi amici.

Nel frattempo sposatosi, attualmente si trova in semilibertà: lavora di giorno come addetto alle pulizie al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, per tornare a dormire in carcere, a Opera, la sera. Un beneficio a cui era stato ammesso il 9 ottobre del 2008.

LA VICENDA. I coniugi Maso, Antonio e Mariarosa Tessari, 52 e 48 anni, vennero uccisi nella loro casa. Pietro, insieme ai due complici,li colpì a morte servendosi di un tubo di ferro e altri corpi contundenti, tra cui spranghe e un bloccasterzo. La motivazione era intascare subito la sua parte di eredità. Due giorni dopo Pietro, allora ventenne, finì in carcere. La condanna definitiva fu a 30 anni e due mesi di reclusione, a cui si devono però sottrarre 3 anni di indulto e 1800 giorni di liberazione anticipata. Nell’aprile 2011 era stata proposta la revoca del beneficio della semilibertà, ma poi il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva rigettato l’istanza della Procura generale. In seguito, nel febbraio 2012, lo stesso Maso aveva chiesto di uscire dal carcere commutando la pena in detenzione domiciliare, richiesta bocciata dai giudici di sorveglianza. E nei mesi scorsi, infine, era stato lui stesso a rinunciare all’affidamento in prova ai servizi sociali.

IL SINDACO: “NON PIU’ NOSTRO CONCITTADINO”. “Pietro Masonon è più un cittadino di Montecchia di Crosara”. Edoardo Pallaro, sindaco del paese dove si consumò il delitto, commenta così la notizia. “Come sindaco – spiega Pallaro – non ho altri commenti da fare, perché quando una persona finisce in carcere la residenza passa dove viene scontata la pena”. “Tra l’altro qui a Montecchia – aggiunge – non vive più nessun parente, le due sorelle si sono trasferite e la casa dove avvenne il delitto è stata venduta”. “A nome dalla cittadinanza – sottolinea il sindaco – posso tuttavia affermare che il paese ha voltato pagina, in tutti i sensi. Si va avanti con fiducia e serenità”. Il sindaco (ex An, eletto per il Pdl) si esprime tuttavia a titolo personale sul meccanismo della giustizia: “Se ha scontato tutta la sua pena – afferma – va bene che torni libero, se invece ha avuto degli sconti non sono d’accordo. Io sono contro qualsiasi sconto di pena, perché è una mancanza di serietà”.

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