Marò, ministero degli Esteri: “Non torneranno in India”

di Mena Grimaldi

 ROMA. I duemarò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non torneranno in India. Ad annunciarlo è stato il ministero degli Esteri.

“L’Italia ha informato il Governo indiano che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati – si legge nella nota – i fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso”.

“L’Italia ha sempre ritenuto che la condotta delle Autorità indiane violasse gli obblighi di diritto internazionale gravanti sull’India in virtù del diritto consuetudinario e pattizio – spiega la Farnesina in una nota – in particolare il principio dell’immunità dalla giurisdizione degli organi dello Stato straniero e le regole della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare del 1982”.

I due fucilieri italiani sono sotto accusa per la morte di due pescatori indiani, Valentine Jalstine e Ajesh Binki, uccisi sulla loro barca al largo delle coste del Kerala. Secondo la ricostruzione a sparare ai due uomini sono stati Latorre e Girone che erano in servizio anti-pirateria sulla petroliera Enrica Lexie.

I due marò sostengono di aver sparato in aria come avvertimento. Inoltre, il fatto sarebbe avvenuto in acque internazionali a sud dell’India. Il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura ha spiegato che la decisione di non far rientrare i marò in India “è stata presa in coordinamento stretto con il presidente del Consiglio Mario Monti e d’accordo tutti i ministri coinvolti nella vicenda”, cioè Esteri, Difesa e Giustizia.

Secondo il governo italiano, ha spiegato De Mistura, a questo punto la “divergenza di opinioni” tra l’Italia e l’India sulle questioni della giurisdizione e dell’immunità “richiede un arbitrato internazionale” o “una sentenza di una corte internazionale”. De Mistura ha spiegato che ancora non c’è stata una reazione indiana alla nota.

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