MILANO. Una strage di animali per finanziare il traffico di stupefacenti dal Sudamerica. E quella scoperta dalla polizia di Milano che ha arrestato 75 persone, di cui 57 maggiorenni e 18 minorenni, provenienti quasi tutte dallAmerica Latina.
Si tratta di unorganizzazione criminale che, per importare cocaina purissima in Italia, dopo contatti diretti tra le organizzazioni e i cartelli colombiani e messicani, inserivano la droga confezionata, attraverso unoperazione chirurgica, nelle viscere dicanidi grossa taglia. Giunti in Italia, gli animali venivano uccisi per estrarre la sostanza stupefacente. Icaniutilizzati erano principalmente di razza San Bernardo, Gran Danese, Dog de Bordeaux, Mastino Napoletano e Labrador. Uno solo di loro si sarebbe salvato.
La droga, circa 1,250 chilogrammi per cane, prima di essere collocata nel ventre degli animaliveniva avvolta in un cellophane, poi nella carta carbone (per essere impenetrabile ai raggi x) e ancora nel cellophane, e dopo avvolta da uno scotch di vinile nero (ancora più resistente ai raggi x). Si stima che siano stati compiuti almeno 48 viaggi.
Eseguite anche numerose perquisizioni, tra le province di Milano, Bergamo, Brescia, Lodi, Pavia, Piacenza, Novara, Roma e Varese, a carico di soggetti orbitanti nellambito delle organizzazioni criminali coinvolte nelloperazione, con il sequestro di materiale di interesse investigativo. Denunciati in stato di libertà altre 112 persone, rispettivamente 98 maggiorenni e 14 minori.
Lindagine, eseguita dal commissariato Mecenate di Milano, ha coinvolto numerosi gruppi di giovani di origine sudamericana riconducibili al fenomeno delle cosiddette pandillas di ispirazione latinoamericana, e segue una prima operazione conclusa nel febbraio del 2012 con 30 arresti. Da quel momento è stato accertato che alcune delle pandillas attive sul territorio milanese sono organizzate alla stregua di vere e proprie associazioni per delinquere, gerarchicamente orientate, finalizzate alla commissione di un numero indeterminato di reati.