ROMA. “Non cediamo al pessimismo che il diavolo ci offre”. Così il nuovo pontefice Francesco, si rivolge ai cardinali, a due giorni dall’elezione al soglio di Pietro.
Il Pontefice è quasi inciampato scendendo dal tronetto nella Sala Clementina al termine del discorso di saluto del cardinale Angelo Sodano per andare a salutarlo, un gesto spontaneo e non usuale. Francesco ha poi ricordato e ringraziato il appa emerito, Benedetto XVI, che “ha rinvigorito la chiesa con un gesto umile”.
E sull’umiltà dei tratti insistono anche diversi osservatori sottolineando la figura del gesuita che gira in tram diventa il Papa che torna con il pulmino, che salda il conto in albergo, che va a pregare la Madonna con un mazzolino di fiori in mano. E il nome Francesco scelto da Jorge Mario Bergoglio, fanno notare diversi osservatori, appare già un vero e proprio ‘programma’.
Dal vestiario ai paramenti fino alle prime parole, diversi sono i primi gesti rivoluzionari del nuovo Pontefice. Al Maestro delle Celebrazioni liturgiche, monsignor Guido Marini, che prova a insistere per fargli indossare la mozzetta rossa sopra la veste bianca, riferisce lagenzia Ansa, pare che abbia risposto: “Questa la metta lei”. E si è tenuto addosso anche la sua croce di vescovo, assai meno pregiata di quella d’oro che era pronta sul tavolo nella stanza delle Lacrime. Il primo pensiero da Papa va a Castel Gandolfo e chiama Benedetto XVI. Poi riceve l’omaggio dei cardinali. Ma resta in piedi davanti all’altare senza mettersi sulla ‘sedia del Papa’.
L’auto di ordinanza, la Scv1 che arriva per portarlo, dopo la benedizione ‘Urbi et Orbi’ a Santa Marta, se ne torna in garage perché il Papa sale sul pulmino con gli altri cardinali, immortalata da una foto che sui social network già fa il giro del mondo.
Anche la visita mattutina a Santa Maria Maggiore per pregare la Madonna Salus Populi Romani avviene in modo dimesso. Arriva senza corteo, con un’auto della gendarmeria. Pare che abbia chiesto, ma invano, di lasciare la Chiesa aperta ai fedeli. Deposita un mazzetto di fiori sull’altare e prega vicino alla reliquia della culla di Gesù, lì dove aveva celebrato la prima Messa Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei gesuiti. Prega, invita i confessori ad avere “misericordia delle anime” e all’uscita benedice una mamma incinta e saluta una scolaresca.
Poi, come una qualsiasi persona che cambia residenza, va a fare le valige alla Casa del Clero, in via della Scrofa, dove era stato prima del trasferimento a Santa Marta. Saluta il personale e salda il conto. “Per dare il buon esempio” spiega Padre Lombardi.
Il momento più solenne della prima giornata da Papa arriva alle 17 nella Messa alla Sistina con i cardinali elettori. Entra poggiando il pastorale come un bastone da montagna e pronuncia la sua prima omelia da pontefice. Breve ma efficace: “Senza croce siamo mondani, non discepoli” e “se non professiamo Gesù diventiamo una ong” caritatevole, dice con tono gentile ma fermo ai fratelli cardinali.