ROMA. Pietro Grasso è il nuovo presidente del Senato, spuntandola al ballottaggio con Renato Schifani.
Così come era accaduto per Laura Boldrini, eletta alla Camera, anche a Palazzo Madama, un applauso del centrosinistra alzatosi in piedi per salutare il nuovo presidente.
Renato Schifani ha salito le scale dell’Emiciclo e si è andato a complimentare con Grasso, ancora prima che ne venisse proclamata l’elezione. Lex procuratore nazionale antimafia ha battuto il candidato del Pdl(sostenuto anche dalla Lega) per 137 voti a 117, con 52 schede bianche e ben sette nulle.
Allarga il consenso per Grasso anche l’appoggio di 16 voti provenienti dai 5 Stelle e Monti, andando, dunque, ben oltre la quota del bacino di voti del centrosinistra, che ottiene così il controllo delle due Camere.
La mattinata di sabato era trascorsa convulsa. Alla fine della terza votazione, infatti, il divario era di appena 9 voti, ma cinque deputati del Pdl (Silvio Berlusconi e Maria Rosaria Rossi, Luciano Rossi, Malan che si è sbagliato e Matteoli che non c’era) erano assenti al terzo scrutinio, quindi la differenza reale tra Pd e Pdl risultava di appena 5 voti. La riuniuone dei grillini prima della votazione era stata turbolenta.
Non cè stata lunanimitànella decisione del nostro gruppo, aveva detto ilsenatore M5S Luis Alberto Orellana, candidato alla presidenza del Senato, al termine della riunione definitiva stressante da un altro senatore – in vista in vista della quarta votazione per la poltrona di Palazzo Madama.
Come persone aveva aggiunto Orellana non sono equivalenti: una è una scelta in continuità con il passato. Mi sono espresso personalmente contro la scelta del collega Schifani.