TARANTO. L’omicidio di Sarah Scazzi non è stato un delitto premeditato ma “uno scatto di ira”. Lo sostiene il pm, Mariano Buccoliero, raccontando nella sua requisitoria le fasi dell’assassinio.
“Il delitto – continua Buccoliero – è avvenuto in una stanza, in casa e c’erano tre soggetti: Cosima, Sabrina e Sarah. Le modalità violente con le quali viene ripresa Sarah esclude che poi ci si possa disinteressare di lei. Se Cosima è uscita e ha preso l’auto per riprenderla, vuol dire che era necessario impedire che Sarah tornasse a casa e raccontasse le ragioni del litigio e di tutto ciò che era accaduto in casa Misseri. Qualcosa di grave, legato allo stato di tensione tra le due cugine, la pubblicità dei rapporti intimi tra Sabrina e Ivano, e discussioni tra Sabrina e la madre per quello che avrebbe detto la gente ce ne sono state, lo conferma lo stesso Michele”.
“La ricostruzione dell’omicidio fatta da Michele Misseri è una farsa totale. Non dice mai con chiarezza quando, dove e perché avrebbe ucciso Sarah”, ha dettoBuccoliero. “Misseri – ha aggiunto – non accusa la moglie Cosima perché non sa se ha partecipato, stando a quanto gli dicono le donne di famiglia”.