TARANTO. Il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi prosegue con la stessa composizione di giudici togati.
Il presidente del Tribunale di Taranto, Antonio Morelli, ha rigettato la richiesta di astensione del presidente e del giudice a latere della Corte di Assise, avvenuta dopo ladiffusione di un video con alcune frasi fra i due “rubate” in fuori onda. Il processo riguarda l’uccisione della ragazzina 15enne uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010. Un omicidio per il quale sono accusate la curina Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano.
L’avvocato Franco Coppi, difensore di Sabrina Misseri,ha invitato i giudici ad “allontanare le suggestioni da fuori e dentro l’aula” e nella sua arringa ha sostenuto che Sarah è stata uccisa dallo zio Michele per “un approccio sessuale” rifiutato. “I pm non hanno capito i fatti di questo processo, in buona fede ovviamente. Siete rimasti folgorati da un pregiudizio, la colpevolezza di Sabrina, e tutto si è trasformato nella ricerca di una prova della sua responsabilità. La loro attività è stata solo di persuasione nei confronti di Michele”, ha sostenuto Coppi.
Per Coppi non è vero che Sarah abitualmente non scendeva nel garage;lo dimostrerebbero gli stessi verbali di interrogatorio di Michele Misseri e altri testimoni. “Sarebbe stato lo stesso Michele a chiamarla dal garage, lo dice lui stesso nel verbale del 6 ottobre. E poi lo ha ripetuto troppe volte di averci provato con la nipote”. Anche il racconto dell’agricoltore sulla presunta violenza sessuale sul cadavere “non è una invenzione se si leggono bene i verbali”, ha detto ancora Coppi, che parlando di Misseri lo ha definito”vigliacco”.
“Come si può definire priva di riscontri la confessione di un uomoche fa trovare il cadavere e il telefonino della vittima?”, ha detto ancora nella sua arringa Coppi. “Le motivazioni della successiva ritrattazione – ha aggiunto – rivalutano la confessione di Misseri come unica verità. La confessione del 6 ottobre 2010 spiazza i pubblici ministeri che già si erano affezionati alla pista che porta a Sabrina Misseri. Mi chiedo se quel metodo di indagine non sia contrario allo spirito del codice di procedura penale. I mutamenti di versione da parte di Michele avvengono quasi sempre dopo sospensioni di interrogatorio e su richiesta del difensore, anche con qualche aiuto involontario di quest’ultimo”.
“Michele è scaltro – ha aggiunto Coppi – e coglie l’occasioneper accusare la figlia. C’è stata un’opera di persuasione efficace nei suoi confronti. E poi perché non dice nulla su quello che per gli inquirenti sarebbe il vero movente dell’omicidio, non dice nulla sull’arrivo di Mariangela, sulla moglie, e non basta dire, come fanno i pubblici ministeri, che lui non sapeva nulla perchè non era in casa al momento del delitto”.
“Molti aspetti della vita di Sabrina sono stati esplorati minuziosamentee secondo me incomprensibilmente. Dettagli neutri, comprensibili nella logica dei ragazzi di oggi. In quest’aula ci si è sorpresi del numero di messaggi tra Sabrina e Ivano non considerati come prova di attrazione o di un rapporto che sta nascendo. Qui è diventata prova di una gelosia che si libera soltanto con l’omicidio”, ha sottolineato poi in modo critico rispetto alla ricostruzione dell’accusa, l’avvocato Coppi. “Sul contenuto erotico degli sms – ha aggiunto – si costruisce il ritratto di una personalità attratta morbosamente dal sesso e vittima dell’ossessione di Ivano”. E questi sms “sono la prova di uno stato d’animo che deve portare necessariamente a un omicidio?”, si è chiesto in conclusione.
“La tesi dell’accusa sulla responsabilità di Sabrina è tanto astrusaquanto semplice. Sarah per lei non rappresentava una rivale e non è lei la causa della rottura di Sabrina con Ivano tanto da determinarla all’omicidio”, ha evidenziato ancora l’avvocato Coppi.