SANTA MARIA CV. 41 arresti, quelli compiuti dai carabinieri nella mattinata di lunedì, contro alcuni affiliati, ancora liberi, del clan Amato di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano.
Gli indagati sono gravemente indiziati di aver partecipato allorganizzazione camorristica che, per alimentare i propri interessi, ha commesso negli ultimi anni diversi gravissimi reati, quali due tentati omicidi, estorsioni, danneggiamenti, incendi dolosi, violenza e minaccia al fine di far commettere un reato, usura, falsità ideologica e materiale, favoreggiamento personale, illecita concorrenza con violenza e minaccia, truffa ai monopoli dello Stato, riciclaggio, ricettazione e detenzione e porto illecito di armi ed esplosivi.
Tra i destinatari delle ordinanze nove donne (due assegnate ai domiciliari perché incinte), tra cui Rosa Amato, 27 anni, nipote (figlia di un fratello) del capoclan Salvatore Amato, ritenuta dagli investigatori un elemento di vertice dellorganizzazione. La giovane era stata già arrestata nel 2010, assieme alla convivente del capoclan, e da pochi mesi libera con obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria. Sei provvedimenti sono stati notificati in carcere a persone già detenute.
In carcere anche lex consigliere comunale Francesco Cecere, arrestato nel 2011 per voto scambio in cambio informazioni ai Casalesi sugli appalti comunali, ma assolto da questa accusa dal gup; nonché un avvocato penalista perché avrebbe prodotto attestazioni false nel 2009 per provare la non presenza di alcuni esponenti della famiglia Amato durante una rissa con un’altro nucleo familiare in un quartiere popolare.
Gli arresti, da parte dei militari della compagnia sammaritana, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono stati eseguiti tra le province di Caserta, Crotone, Avellino, Lecce, Benevento e Salerno. Sequestrati anche due fucili, una bomba a mano e numerose munizioni di vario calibro.
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