TEVEROLA. Continua il paradosso in seno al Consiglio comunale di Teverola che si ritrova un presidente facente funzioni (come consigliere più anziano dopo le dimissioni di Tortale e in attesa di elezione del sostituto), Dario Di Matteo, esponente della minoranza …
… e, dunque, accusato di non essere super partes, e contemporaneamente una maggioranza, quella del sindaco Biagio Lusini, costretta a fare lopposizione, chiedendo disperatamente la convocazione delle sedute dellAssise e addirittura abbandonando laula per protesta. Forse mai, nella storia della Repubblica italiana, un Comune ha vissuto una simile circostanza. Eppure a Teverola sta accadendo. Laltra sera, infatti, il sindaco e la maggioranza hanno abbandonato laula per manifestare contro loperato del presidente Di Matteo, reo di non aver convocato il Consiglio nella data stabilita durante la conferenza dei capigruppo.
Lo scorso 6 marzo ha spiegato il capogruppo della maggioranza Crescenzo Salve noi capigruppo ci siamo riuniti insieme al presidente per programmare la seduta consiliare e, dopo aver discusso tutti i punti da inserire allordine del giorno, abbiamo concordato sulla data del 14 marzo, alle ore 19, come tra laltro riportato in un verbale firmato anche da Di Matteo. La seduta, però, non è stata più convocata. Pertanto, il 12 marzo io e altri 10 consiglieri, tra maggioranza e minoranza, e il sindaco, abbiamo a chiesto Di Matteo di convocare entro 20 giorni un Consiglio comunale. Venerdì 15 marzo, dopo le ore 14, Di Matteo ha concordato con il sindaco il Consiglio comunale per il 21 marzo, alle ore 19, con tutti i punti richiesti da noi il 12 marzo, ed inserendo nella stessa convocazione degli argomenti nuovi. Di questi stessi argomenti, però, si è dimenticato di informare i capogruppo e di convocare una conferenza degli stessi.
Lunedì 18 marzo ha continuato Salve il presidente ha convocato una nuova seduta per il giorno 25 marzo, dividendo a suo piacimento i punti da noi richiesti. Per il giorno 21 marzo ha convocato una nuova conferenza dei capigruppo con un solo punto da discutere, e precisamente la nomina del presidente del Consiglio. E ancora una volta, in quella sede, si è arrogato il diritto di umiliare la democrazia. Infatti, dopo unaccesa discussione per integrare il Consiglio del 25 marzo con il punto dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale – presa datto e nomina, si è passati ad una votazione palese dove il capogruppo di Teverola Avanti e quello di Patto per Teverola hanno votato la convocazione di un nuovo Consiglio per il giorno 28 marzo, mentre il capogruppo Melillo e il sottoscritto hanno votato per lintegrazione al Consiglio del giorno 25 marzo.
Di Matteo ha proseguito Salve senza prendere in considerazione che la maggioranza dei consiglieri avesse chiesto lintegrazione, e senza concordare la convocazione né con la giunta né con il sindaco, ha convocato un nuovo consiglio per giovedì 28 marzo. A quel punto, ritenendo inaccettabile latteggiamento di Di Matteo, accusato di piegare strumentalmente le regole del Consiglio ai propri fini di polemica politica, la maggioranza ha abbandonato laula.
In risposta, Di Matteo ha lanciato laffondo verso gli ex compagni della maggioranza: Purtroppo, siete abituati a non gestire le sedute consiliari nel rispetto della democrazia, ecco perché ora vi ritrovate spiazzati.
Una scena che ha lasciato a bocca aperta i cittadini presenti, tanto che uno di loro si è chiesto: Ma questo succede negli altri Comuni?. Caro cittadino, rispondiamo, in queste zone ormai è difficile fare scandalo, con tutto quello che ci raccontano le cronache, ma sicuramente Teverola tiene botta!