AVERSA. Aversa come Parigi. Il Seggio come Montmartre. I giovani d’oggi come le muse di Renoir. Certo, le consumazioni non saranno a base di dolcetti francesi, le Galettes, ma anche il Sorseggio e la Salumeria del Seggio restano fedeli al proprio nome offrendo birre, panini e drink.
La gioiosa atmosfera della folla vivace che danza in un locale allestito ai piedi di un vecchio mulino abbandonato richiama sicuramente quella che rianima il cuore dellà città normanna che oggi torna a pulsare.
Come nel dipinto, il sabato sera non esiste un soggetto principale: sono gruppi di ragazzi sorridenti a definire una profondità prospettica che esprime un senso di spensieratezza, lo stesso che coinvolge gli artisti e gli studenti immortalati dal pittore impressionista in un momento di felice abbandono. Non ci sono limiti, i colori si mescolano, le figure si sovrappongono, proprio come accade all’ 1 del mattino nella piazzetta SantAntonio.
“La sensazione è che il quadro sia il fotogramma di un film in continuo svolgimento. E’ ciò che serve appunto per raccontare non una storia ma per esprimere un modo di vivere: la gioia di vivere”. Bacco ne resta estasiato ma gli abitanti della zona, vicari di Zeus, continuano a lanciare fulmini di feci imbottigliate, secchi d’ acqua e denunce. E i giovani, dei della vita mondana? Rispondono a suon di brindisi, impermeabili e ombrellini da cocktail! Che sia necessario l’intervento dei Titani?