AVERSA. Sembra proprio che il problema dei pendolari non debba avere soluzione. Non sono bastate le proteste, le petizioni e le denunce dai mezzi dinformazione.
Per raggiungere il posto di lavoro nella capitale lesercito di viaggiatori in partenza da Aversa che deve timbrare il cartellino tra le ore 8 e le 9 dovrà continuare a partire alle 4 e 30 del mattino per rientrare a pomeriggio inoltrato o in serata. Questa la conclusione che sembra arrivare dalla trasmissione televisiva Codice a Barre andata ieri in onda sui Rai Tre in cui Augusta Fabozzi, portavoce del Comitato dei Pendolari che fanno capo alla stazione di Aversa, ha consegnato a Sergio Vetrella assessore ai trasporti della Regione Campania e Presidente Infrastrutture e Mobilità della Conferenza delle Regioni e ad Aniello Semplice, direttore regionale Lazio Trennitalia, la petizione sottoscritta da duemila pendolari e la raccolta di firme effettuata tra la cittadinanza a sostegno della richiesta dei pendolari di avere un servizio decente, commisurato al pesante onere economico chiesto da Trenitalia.
Per risolvere il problema ha detto Petrella in chiusura di trasmissione, dopo aver ricordato a volo duccello i tagli effettuati dal Governo Berlusconi e Monti occorre intervenire immediatamente con il discorso della gare. Perché il Governo oltre a tagliare i contratti di servizio, ha tagliato anche su quelle che erano le risorse per i nuovi investimenti del nuovo materiale rotabile.
Insomma, niente o quasi nuovi treni o carrozze, niente o quasi potenziamento delle linee esistenti e del personale. Tantè che Petrella ha aggiunto Ad oggi per risolvere il problema occorre fare come in tutte le nazioni civili, vale a dire effettuare gare per affidare servizi non per la durata di mesi ma di anni, Cosicché chi vince la gara possa inserire allinterno del contratto anche gli ammortamenti relativi ad investimenti capaci di farci uscire da questa situazione. Insomma è un campa cavallo condito dallinvito fatto alla Fabozzi a chiedere linserimento del Comitato dei Pendolari aversani nella Consulta del settore promossa dallassessorato, un organo che come tutte le consulte non ha poteri ma fa scena.
Personalmente ha commentato Augusta Fabozzi mi ritengo soddisfatta perché lavere reso noto il problema attraverso un mezzo dinformazione ad alta diffusione nazionale credo possa dare una scossa per la soluzione. Intanto ha aggiunto un primo risultato labbiamo ottenuto perché lassessore ha promesso che valuterà le nostre richieste e ci farà sapere.