AVERSA. A proposito di movida, i commercianti di via Seggio avrebbero costituito una associazione per discutere con il primo cittadino delle conseguenze dellordinanza numero 93 del 9 aprile, firmata dal sindaco Sagliocco, …
… che fissa gli orari di apertura (non prima delle 6), e di chiusura (alle ore 2) degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, imponendo anche lo stop alla diffusione musicale nei locali alle ore 24. Orario, questultimo, non adeguato alle attività svolte dagli esercizi di via Seggio – e non solo, perché le conseguenze della movida sono un problema cittadino – che, solitamente, aprono i battenti intorno alle ore 22. Conseguenze calcolate in una perdita degli incassi del 60 per cento.
Una voce di cui abbiamo chiesto conferma a Franco Candia, presidente della sezione locale dellAscom Confcommercio.Al momento si tratta di voci. Non ho comunicazioni ufficiali in merito, ma ritengo possibile che sia stata presa una simile iniziativa, perché dice lordinanza sindacale 93 presenta delle, chiamiamole, anomalie. Mi riferisco precisa Candia al passaggio in cui dopo aver fatto riferimento alla legge 287 del 1991 lordinanza recita ‘sentite le associazioni di categoria maggiormente rappresentative’. Cosa che non è accaduto, perché lAscom Confcommercio non è stata sentita in merito.
Certamente, con la liberalizzazione degli orari, continua Candia gli esercenti possono scegliere e lAmministrazione può, anzi deve, intervenire per mettere, se necessario, dei correttivi per contemperare gli interessi e i diritti degli esercenti con quelli dei residenti ma non può farlo senza confrontarsi, come recita lordinanza, con ‘associazioni di categoria maggiormente rappresentative, l’azienda di promozione turistica nonché le associazioni dei consumatori e degli utenti maggiormente rappresentative a livello nazionale’ che non mi sembra siano state interpellate.
Quanto alla diffusione musicale nei locali che lordinanza impone ‘termini entro le ore 24’ credo aggiunge Candia debba intendersi che dopo la mezzanotte la musica non sia udibile dallesterno, non che debba cessare. Allinterno dei locali la musica può continuare perché non darà fastidio ai residenti né ad altri se gli esercenti hanno provveduto ad una corretta insonorizzazione degli ambienti. Cosa facilmente verificabile con misurazioni specifiche.
A mio parere riflette Candia le scelte operate dellAmministrazione e le richieste avanzate dagli esercenti che, stando a quanto si apprende dai quotidiani locali, si sono rivolti singolarmente o in gruppi al primo cittadino per trovare una soluzione alla problematica creata dalla movida hanno un errore di fondo che ha commesso lAmministrazione ascoltando richieste o proteste di singoli senza la mediazione delle associazioni di categoria che tutelano gli interessi sia delle categorie rappresentate sia dei cittadini, al fine di contemperarli senza produrre danno ad alcuna delle parti.
Se il confronto non cè, si ottengono sottolinea soluzioni sbagliate che tutelano, forse, interessi di singoli. Ma di sicuro non è questo lobiettivo dellAmministrazione che, ovviamente, intende tutelare gli interessi e diritti di tutti. Il confronto conclude il presidente dellAscom Confcommercio è necessario, maggiormente se si considera limminenza dellestate che porta fisiologicamente un incremento del fenomeno movida e che in via Seggio il numero degli esercizi di somministrazione continua a crescere.