Piazza Crispi, la commissione urbanistica chiede lumi al dirigente

di Livia Fattore

 AVERSA. Il permesso a costruire con un cambio di destinazione d’uso rilasciato per l’ex palazzina uffici del deposito dell’Actp di piazza Crispi aveva necessità di un preventivo passaggio in consiglio comunale?

A chiederlo al dirigente d’area Alessandro Diana non le opposizioni, che già con il consigliere comunale del Pd Marco Villano avevano sollevato dubbi sull’annosa vicenda, ma la commissione consiliare urbanistica all’unanimità.

L’organismo presieduto da Pasquale Morra di Sel e composto da: Paolo Santulli indipendente, Augusto Bisceglia Udc, Mario Tozzi e Michele Galluccio Pdl, nel corso della riunione tenuta nella mattinata di ieri, ha rivolto un preciso interrogativo al dirigente che ha rilasciato il nuovo permesso a costruire all’ex Actp. In particolare, i componenti della commissione evidenziano che un precedente permesso a costruire (poi decaduto) era stato rilasciato per ristrutturare la palazzina fermo restando l’utilizzo come uffici, così come da indirizzo preciso del consiglio comunale, per cui, questo secondo permesso a costruire non avrebbe rispettato i dettami dell’assise cittadina. Da qui, secondo i commissari, la necessità del ritorno della vicenda all’esame del consiglio comunale.

Ad inizio mese il sindaco Giuseppe Sagliocco aveva annunziato sulla vicenda che: “Sono stati cancellati tutti i contenziosi compreso quello con il quale si richiedeva il danno emergente e il lucro cessante per oltre due milioni di euro; è stata accettata la legittimità della realizzazione del manufatto di proprietà del comune che ospita l’ufficio urbanistica e, in prosieguo, anche il Suap a fronte della conferma della concessione edilizia che era stata rilasciata dalla precedente amministrazione e che era, poi, decaduta”.

Lo stesso primo cittadino, riguardo alla sistemazione della piazza, aveva precisato che, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, l’ex ente tranviario avrebbe provveduto a realizzare sessanta posti auto a raso da cedere al comune, ad installare l’arredo urbano e a predisporre delle aiuole.

Ad aprire la polemica il consigliere comunale Villano che ribadisce: “Quando la passata amministrazione diede vita ad un precedente accordo, vi fu una delibera del consiglio comunale che dettava precisi indirizzi per questa zona della città: si prevedeva una concessione edilizia per ristrutturare il vecchio stabile degli uffici della società di trasporti, di parcheggi sotterranei. Ora, invece, i parcheggi non si faranno più, ci saranno sessanta parcheggi a raso, la concessione edilizia che era decaduta viene riportata in vita con un cambio di destinazione d’uso. Insomma, una serie di cose totalmente diverse da quel precedente patto che era stato trasfuso anche in un atto notarile”.

Pronta la risposta di Sagliocco: “Prima di prendere dei provvedimenti ho l’abitudine di documentarmi e quando non sono convinto di farmi consigliare da esperti, cosa che ho fatto anche in questo caso e i giuristi interpellati mi hanno confermato che rispetto a quella delibera nulla è cambiato, per cui non era necessario il passaggio in Consiglio comunale. Abbiamo rinnovato la concessione per la ristrutturazionedell’edificio preesistente senza che ci sia aumento di volumetria, che pure sarebbe stato permesso; avremo sessanta parcheggi che gestiremo noi e la piazza, perché la piazza ci sarà, l’avremo a costo zero per le casse comunali visto che sarà realizzata dall’ex Actp quale pagamento degli oneri di urbanizzazione”.

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